Cronaca

Fuorigrotta, scoperto il movente dell’omicidio di Pasquale D’Anna

Le ricostruzioni

Ucciso nell’ambito della guerra per il controllo della piazza di spaccio più fiorente di Pianura, con un guadagno netto di circa 10mila euro al mese. Ecco il movente dell’omicidio di Pasquale D’Anna detto “Oino”, compiuto all’alba del 2 marzo scorso in piazzale Tecchio da sicari di uno dei due gruppi che storicamente si combattono. Non c’entrerebbe quindi, secondo gli ultimi sviluppi investigativi, la guerra strisciante in corso nell’area flegrea, soprattutto tra Fuorigrotta e Bagnoli. Piuttosto a Pianura entrambi i gruppi starebbero cercando più fonti di sostentamento possibile.

 

Il 34enne Pasquale D’Anna non era affiliato a nessun clan, come è emerso in una recente indagine. Ma che il gruppo di cui faceva parte gestisse una piazza di spaccio lo sapevano gli investigatori (sempre con la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva) e ne ha parlato il neo collaboratore di giustizia Domenico Di Napoli, vicino ai Marsicano-Esposito prima di pentirsi, anche se non organico al clan. Nel verbale del 5 dicembre 2024 ha descritto in maniera particolareggiata ai pm antimafia la situazione a Pianura proprio in relazione al mondo della droga. Ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni, con la consueta premessa che le persone citate devono essere ritenute estranee ai fatti narrati fino a prova contraria.

 

 

«Mi dissero ha sostenuto Domenico Di Napoli che erano rimasti fuori dal carcere Massimiliano Santagata e Vincenzo di cui non ricordo il cognome e che bisognava riorganizzare il gruppo perché in quel momento gli unici soldi che si riuscivano a recuperare erano 2.500 euro a settimana dalla piazza di spaccio dei D’Anna, che servivano anche a mantenere i detenuti». Lo stesso collaboratore di giustizia ha poi aggiunto: «In quel momento (il riferimento è al 2023, ndr) Pianura era comandata da Patrizio Cuffaro, affiliato ai Carillo-Perfetto del clan di Salvatore Marfella».

 

Tornando all’omicidio di Pasquale D’Anna e al ferimento di Massimo Aragiusto che era con lui in macchina in piazzale Tecchio, le indagini dei poliziotti della Squadra mobile della questura vanno avanti a spron battuto. Chiariti dinamica e movente probabile, il cerchio potrebbe stringersi presto intorno a mandanti ed esecutori materiali. Erano le 6 quando è entrato in azione il sicario solitario, che evidentemente seguiva l’autovettura con i due uomini a bordo. Dalle immagini della videosorveglianza e dalle testimonianze dei presenti è venuto fuori che D’Anna e Aragiusto stavano parlando con altre due persone ferme in un’altra macchina.

 

L’assassino, dopo aver fermato lo scooter un poco più avanti, si è diretto con precisione verso “Oino”, sparandogli dal finestrino aperto per 4 volte in rapida successione. Il 34enne e l’amico sono stati soccorsi dagli altri e trasportati al San Paolo, dove il primo è morto a pochi minuti dal ricovero, l’altro è stato giudicato guaribile in 30 giorni.

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