
A Napoli, più che in qualsiasi altra città italiana, le auto con targhe polacche e bulgare sono una vista comune. Le strade della città sono invase da berline di lusso, SUV, ma anche utilitarie e scooter con targhe estere, tutte contraddistinte dalla stessa caratteristica: i costi decisamente più bassi. L’assicurazione, il bollo, le multe… con una targa dell’Est Europa, tutto si alleggerisce notevolmente.
Un trucco che coinvolge migliaia di veicoli
Secondo i dati, in Italia ci sono circa 50.000 veicoli immatricolati in Polonia o Bulgaria, ma Napoli detiene il primato: si stima che nella città partenopea siano almeno 35.000 i veicoli con targa straniera. In pratica, una macchina su venti che circola a Napoli porta una targa dell’Est. Il motivo? Un sistema tanto semplice quanto efficace: un’auto immatricolata in Italia viene cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e successivamente re-immatricolata in Polonia o Bulgaria. A questo punto, il proprietario cede il veicolo a una società di leasing fittizia e poi lo “noleggia” a sé stesso. Così il veicolo torna in Italia con una targa estera, aggirando il sistema di controllo.
Un vantaggio economico che nasconde rischi
Il sistema ha un costo iniziale di circa 800 euro il primo anno, per poi scendere a 400-500 euro nei successivi. Il risparmio è evidente, soprattutto considerando che a Napoli le tariffe assicurative sono le più alte d’Italia. Una polizza Rc Auto qui costa 1.127 euro in media, quasi il doppio rispetto alla media nazionale di 644 euro. A Varsavia e Sofia, invece, la polizza costa meno della metà, incentivando così molti automobilisti a optare per targhe straniere.
Inoltre, chi usa una targa estera si trova spesso a evadere multe e bolli. Le notifiche delle sanzioni non arrivano quasi mai, poiché la burocrazia italiana è lenta, e le risposte dalle società di leasing polacche e bulgare sono ancor più scarse. Così, molte multe rimangono senza risposta.
Le insidie legate alle assicurazioni e ai risarcimenti
Il vantaggio economico delle targhe estere nasconde però seri rischi. In alcuni casi, le coperture assicurative fornite dalle compagnie estere sono inesistenti o fallite, mettendo a rischio chi si trova coinvolto in un incidente con uno di questi veicoli. Ottenere un risarcimento diventa un’impresa ardua, tra società poco trasparenti e una burocrazia che rallenta ulteriormente il processo.
Il governo interviene: una nuova stretta in arrivo
Il governo italiano ha deciso di mettere un freno a questo fenomeno. Dal 1° gennaio 2024, chi vive stabilmente in Italia potrà utilizzare un veicolo con targa estera solo per tre mesi. Dopo questo periodo, sarà obbligatorio immatricolare l’auto in Italia. Chi non rispetta la norma rischia una multa fino a 1.600 euro e il blocco del veicolo. Una misura che potrebbe finalmente ridurre il fenomeno, ma che dovrà fare i conti con la burocrazia e con le difficoltà nell’attuazione.