È stato trasferito agli arresti domiciliari il 33enne Simone Isaia responsabile del rogo appiccato lo scorso 12 luglio a Napoli all’opera Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto. L’uomo, difeso dal legale Giovanni Belcastro, ha visto la propria pena detentiva ridursi da quattro e a due anni e mezzo che verranno scontati sotto la forma dei domiciliari presso la casa di accoglienza per detenuti di don Franco Esposito.
La difesa di Isaia ha potuto contare anche su una lettera inviata al giudice da parte dell’arcivescovo di Napoli monsignor Mimmo Battaglia, il quale ha evidenziato i problemi psicologici e l’emarginazione sociale a cui il 33enne è stato sottoposto nell’arco della propria vita. Un problema quello dei clochard che appartiene al capoluogo partenopeo e in generale alle grandi città italiane. Dalle stazioni centrali alle aree più periferiche sono numerose le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta e senzatetto per un totale di quasi 100 mila (dati Istat) da Nord a Sud. La federazione organismi per i senza fissa dimora ha analizzato nel 2023 la concentrazione in termini percentuali nelle grandi città. Tra esse Napoli si attesta terza con il 7%.
L’opera di Pistoletto bruciata, risalente al 1967, era una versione in grandi dimensione dell’originale ed è stata reinstallata lo scorso mese nel medesimo punto presso Piazza Municipio a Napoli.