
Il potere d’acquisto degli stipendi italiani, una volta tenuto conto del costo della vita, è ancora del 26,5% inferiore a quello tedesco e del 12,2% rispetto a quello francese. Anche includendo i contributi sociali, che in Italia risultano più elevati rispetto a Germania e Francia, il divario si riduce ma resta comunque marcato: 16,5% rispetto alla Germania e 11% rispetto alla Francia.
È quanto emerge dal rapporto sui consumi degli italiani realizzato dall’Ufficio studi di Confcommercio e presentato al Forum annuale dell’associazione a Villa Miani, Roma, in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
Alla base di questo divario, secondo Confcommercio, ci sarebbe soprattutto una bassa produttività del lavoro, che in Italia è ferma da trent’anni, a differenza di quanto accaduto in altri grandi Paesi europei. Un problema strutturale che incide direttamente sul reddito reale delle famiglie e sulla loro capacità di spesa.