
Negli ultimi tempi, molti cittadini del Napoletano (Giugliano, Villaricca, Marano e Quarto) si sono trovati a fare i conti con un odore pungente di zolfo che, soprattutto nelle ore serali, invade l’aria. Un fenomeno che ha generato preoccupazione e domande: da dove arriva questo odore e cosa significa per la sicurezza dei residenti? A chiarire la situazione è il geologo Pierluigi Mustro, che spiega come tutto sia legato all’attività vulcanica dei Campi Flegrei, un’area vulcanica attiva, attualmente in fase di “unrest”, ovvero, in uno stato di irrequietezza caratterizzato da piccole deformazioni del suolo e continue emissioni di gas.
L’odore di zolfo proviene principalmente dallefumarole della Solfatara, dalle emissioni dei cosiddetti “pisciarelli” (piccole sorgenti fumaroliche), e in misura minore dal Monte Nuovo. Si tratta di fenomeni naturali e costanti per un vulcano attivo. Tuttavia, ciò che cambia è la nostra percezione, fortemente influenzata dalle condizioni atmosferiche. La sera, infatti, complice l’abbassamento delle temperature e una minore circolazione dell’aria, i gas emessi dal sottosuolo tendono a ristagnare a quote più basse, rendendo l’odore molto più forte e percepibile in vari punti del territorio napoletano. Anche l’umidità e l’assenza di vento giocano un ruolo importante nel “trattenere” questi odori vicino al suolo.
Dunque, nella maggior parte dei casi, non si tratta di un segnale di pericolo imminente, ma di un effetto naturale legato all’attività vulcanica e alle condizioni meteo. È però importante continuare a seguire le comunicazioni ufficiali dell’INGV e della Protezione Civile, sempre pronti a monitorare e informare la popolazione in caso di variazioni significative.