Il 9 gennaio, Rosa Vespa, 51 anni, e suo marito Aqua Moses, avevano pubblicato sui social la notizia della nascita del loro bambino, Ansel. Per mesi avevano simulato una gravidanza, raccontando ad amici e parenti di essere in attesa di un maschietto e di essere trattenuti in clinica per accertamenti. Ma la realtà si è rivelata ben diversa: la coppia aveva architettato un piano molto più inquietante.
Il 10 gennaio, i due hanno rapito una neonata nella clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove la piccola Sofia era nata da poco. Approfittando dell’orario delle visite, si sono finti parenti e, senza destare sospetti, hanno sottratto la bambina. Fortunatamente, la videosorveglianza della clinica ha permesso alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente, rintracciando i rapitori e recuperando la neonata in poche ore.
Quando la polizia è arrivata a casa della coppia, a Castrolibero, ha trovato una festa in corso, con parenti che celebravano l’arrivo del neonato, vestito di azzurro per far credere che fosse un maschietto. Il post di congratulazioni sui social e le foto con la bambina vestita da “Ansel” erano stati rapidamente rimossi dopo l’intervento delle forze dell’ordine.
Rosa Vespa e Aqua Moses sono stati arrestati e portati in carcere dopo essere stati interrogati dal PM. Durante l’inchiesta, è emerso che la coppia aveva sviluppato un’ossessione per avere un figlio e aveva finto la gravidanza per attirare l’attenzione di amici e familiari.
Il rapimento ha scosso la comunità locale, ma il ritrovamento di Sofia ha portato un sospiro di sollievo. La madre della neonata ha pubblicato un messaggio di gratitudine sui social, ringraziando le forze dell’ordine e la comunità per l’impegno nel recupero della sua bambina, definendo il lieto fine come un “miracolo” che ha restituito la serenità alla sua famiglia.