Il calcio italiano piange Gigi Riva. Leggenda del Cagliari e della Nazionale, è morto ieri sera, all’età di 79 anni, nel reparto di cardiologia del Brotzu, dove era stato ricoverato dopo un malore.
Da sabato notte era ricoverato nell’ospedale del capoluogo sardo dopo essere stato colto da una crisi coronarica acuta mentre si trovava nella sua abitazione. Riva sembrava essersi inizialmente ripreso, ma un nuovo attacco cardiaco, a ridosso del fischio d’inizio della finale di Supercoppa tra Napoli e Inter, gli è stato fatale. Proprio per questo il minuto di silenzio è stato osservato al ritorno in campo delle squadre, dopo l’intervallo, e non sono mancate le polemiche per i vergognosi fischi da parte del pubblico arabo (secondo la loro “cultura” il silenzio in ricordo dei morti non è previsto). Non è la prima volta che a Riad succede un evento del genere: poche settimane fa gli spalti dell’Al Awwal Park Stadium avevano fischiato anche durante la commemorazione della scomparsa di Franz Beckenbauer, in occasione della semifinale di Supercopa de España tra Real e Atletico.
Ad ogni modo, la risposta del mondo del calcio italiano ed internazionale è stata unanime: tantissimi i messaggi di cordoglio per “Rombo di Tuono”, che detiene tutt’oggi il record di marcature con la Nazionale Italiana (35 reti in 42 partite), con cui ha anche conquistato l’Europeo del ’68 in campo e il Mondiale del 2006 da dirigente. Ma il suo gol più bello resta sicuramente lo Scudetto vinto con il Cagliari nella stagione 1969/1970, primo tricolore conseguito da una squadra del Sud Italia, nonché unico della storia del club rossoblu.
Anche la SSC Napoli, tramite un comunicato su X, si è unita alle condoglianze per l’ex attaccante originario di Leggiuno: “Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio e commozione per la scomparsa di Gigi Riva, indimenticabile leggenda del calcio italiano”.