
La sanità in Campania è in affanno, con tempi di attesa che superano di gran lunga i limiti previsti dal Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (Pngla). Dai dati emersi, per una visita neurologica al Ruggi d’Aragona di Salerno si possono aspettare fino a 289 giorni, mentre per una colonscopia ad Avellino l’attesa arriva a 245 giorni. A Napoli, il quadro non è migliore: all’ospedale Cardarelli, una risonanza magnetica può richiedere oltre 230 giorni, mentre una mammografia bilaterale urgente arriva a 202 giorni di attesa.
Anche i dati dell’Asl Napoli 1 Centro parlano chiaro: una visita cardiologica in classe B, che dovrebbe avvenire in 10 giorni, arriva a 47 giorni di attesa, mentre per una classe D si può arrivare fino a 86 giorni. Nonostante le prestazioni oncologiche risultino più rapide, i disagi per esami strumentali e visite specialistiche continuano a pesare sui cittadini, costretti a ricorrere alla sanità privata o all’intramoenia per ricevere cure in tempi accettabili.
L’inaugurazione del Padiglione G al Cardarelli: un primo passo per ridurre le liste d’attesa
Un segnale positivo arriva dall’inaugurazione del Padiglione G dell’Ospedale Cardarelli, avvenuta lo scorso 3 marzo 2025, dopo 14 anni di chiusura. La struttura, completamente rinnovata, ospita 35 poliambulatori dedicati a 25 diverse specialità mediche, due sale operatorie minori, il Centro Unico di Prenotazione (CUP) e un ufficio ticket.
L’obiettivo principale del nuovo padiglione è decongestionare le liste d’attesa, con un focus particolare sul settore oculistico e su altre visite specialistiche. Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, durante l’inaugurazione, ha sottolineato l’importanza di questa apertura per migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale.
Nonostante questa iniziativa, la situazione generale della sanità campana resta critica. Il Pngla prevede un sistema efficiente per garantire un accesso equo e tempestivo alle cure, ma nella realtà i tempi di attesa restano fuori controllo. I cittadini continuano a lottare con appuntamenti fissati con mesi di ritardo, mentre si attendono nuove soluzioni concrete per affrontare l’emergenza delle liste d’attesa.