Oramai la protesta degli agricoltori è arrivata alle porte di Roma come annunciato nei giorni scorsi. Questa mattina una decina di mezzi si è posizionato sulla via Nomentana, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare e più tardi arriveranno altri 300 o 400 trattori dalla Val di Chiana.
La grande data comunque è giovedì dove confluiranno altri circa 1.500 trattori da varie parti d’Italia come: Toscana, Lazio, Umbria, Molise e anche dal nord. Inizierà, infatti, la mobilitazione dove tutti i mezzi riuniti convergeranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale ed è prevista, inoltre, per la settimana prossima anche una grande manifestazione a Roma.
Ciò che sta succedendo in Italia e nel resto dell’Europa ha provocato la reazione della Commissione Europea che sta rivalutando i target sui tagli delle emissioni di gas serra richiesti all’agricoltura, una prima bozza della comunicazione sul clima sarà presentata oggi 6 febbraio.
Nel frattempo in Campania, più precisamente nel Casertano, gli agricoltori in presidio dal 3 febbraio, per protesta e per alzare l’attenzione sulla crisi del comparto agricolo, sia la frutta che la verdura sono state gettate e regalate ai cittadini di passaggio in auto, molti dei quali si sono mostrati compiaciuti, accettando di buon grado il dono.
Gianni Fabbris, presidente dell’associazione Altragricoltura e leader della protesta, ha dichiarato:
Questo Paese ha venduto la sua anima alla speculazione, alla grande distribuzione, che determina prezzi e condizioni che risultano insopportabili per gli agricoltori. Vogliamo un made in Italy in cui ci siano dentro prodotti davvero italiani e frutto del nostro duro lavoro.