Cronaca
Di Tendenza

Pozzuoli, il dramma delle famiglie di Monteruscello: le villette condonate a rischio abbattimento

Residenti in difficoltà chiedono giustizia e appello alla Regione per fermare la demolizione delle loro case

Sono sei le famiglie che vivono nelle villette di proprietà comunale a Monteruscello, in via Cupa delle Fescine, le quali, dopo aver ottenuto un condono dal Comune di Pozzuoli, si vedono ora minacciate dall’abbattimento delle loro abitazioni. Le villette, costruite nel 1993, hanno ospitato per 30 anni diverse famiglie, che ora si trovano a dover lasciare la propria casa per ordine della Procura. Nonostante l’abbattimento fosse previsto per il 23 gennaio scorso, un rinvio ha dato loro una breve speranza, ma la paura di perdere tutto rimane. Attualmente sono 30 le persone che rischiano di vedersi distruggere la propria abitazione dalle ruspe.

Le famiglie coinvolte raccontano una storia di dolore e difficoltà: “Abbiamo una certa età e non siamo più in grado di sostenere i fitti della zona, che sono molto alti. A meno di 1000 euro al mese, non riusciamo a trovare nulla“, lamentano i residenti. Queste famiglie, che si sono sempre ritenute in buona fede, spiegano di non essere responsabili di un abuso edilizio, avendo acquistato regolarmente le abitazioni attraverso mutui e atti notarili, con un condono rilasciato dal Comune di Pozzuoli. Tuttavia, la Procura ha respinto la concessione in sanatoria, senza che essi possano far valere diritti contro il costruttore o il notaio, entrambi deceduti.

A rendere ancora più drammatica la situazione è il fatto che molti dei residenti si trovano a dover affrontare l’ennesima ingiustizia, con case che sono ormai parte della loro vita, ma che, a causa di una normativa rigida e senza spazio per l’umanità, rischiano di essere abbattute. In queste settimane, i residenti stanno tentando di salvare i propri ricordi e beni, liberando le abitazioni da mobili e oggetti personali, mentre si appellano alla giustizia e alla solidarietà delle istituzioni.

Nel frattempo, alcune associazioni, come Associazione Popolare Casa Mia che ha organizzato una fiaccolata a Secondigliano, stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica, puntando anche sull’esempio di Milano, dove per alcune situazioni simili gli abbattimenti sono stati sospesi. “Perché a Milano non si applica la stessa rigida legge?” si chiedono i residenti. La speranza è che anche il caso di Monteruscello possa trovare una soluzione più giusta e meno drastica.

Un appello emozionante arriva anche da Rosa Alborino, una studentessa di giurisprudenza, che si rivolge al procuratore Gratteri. “So quanto lei si batta contro l’abusivismo edilizio“, scrive, “ma queste persone non sono criminali. Sono brava gente che ha commesso un errore, ma non merita di subire le conseguenze di un sistema che non ha previsto giustizia per loro“. Il suo messaggio mette in luce il conflitto tra legge e giustizia, chiedendo una riflessione più profonda prima di procedere con l’abbattimento.

Il destino delle sei villette di Monteruscello è ancora incerto, ma il dramma di queste famiglie sta diventando sempre più urgente. Si spera che, alla luce delle difficoltà e delle ingiustizie evidenti, le istituzioni possano trovare una soluzione che non danneggi ulteriormente queste persone che, nonostante tutto, continuano a credere in un futuro migliore.

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