
Pozzuoli – Quello che doveva essere un confronto pacifico si è trasformato in un incubo per Anna, 46 anni, puteolana, brutalmente aggredita dall’ex fidanzata – una 22enne di Quarto – e da due sue amiche. I fatti risalgono a venerdì scorso, quando la donna si è recata nell’attività commerciale dove lavora la ex per un chiarimento. Ad attenderla, però, non c’era il dialogo: c’era una trappola.
Secondo quanto denunciato dalla vittima ai carabinieri di Monterusciello, appena entrata nel negozio è stata chiusa dentro e aggredita con calci, pugni, piatti lanciati, tirate di capelli e minacce, fino a riuscire a scappare dopo mezz’ora di violenze. “Sono riuscita a liberarmi e a chiedere aiuto in strada, avevo il sangue in faccia”, ha raccontato Anna, che dopo essere stata soccorsa dal 118 è stata trasportata all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove le sono state diagnosticate lesioni guaribili in dieci giorni.
“Mi tenevano per la gola, mi sbattevano a terra, urlavano… non riuscivo nemmeno a prendere il telefono per chiamare i soccorsi”, ha detto, ancora sotto shock. Gravissimo anche il contesto che emerge: Anna ha riferito di essere stata minacciata di non avvicinarsi più alla ex, che avrebbe presunti legami con ambienti criminali.
A rendere ancora più dolorosa la vicenda, la scoperta del vandalismo su un cartello dedicato a Gaia, giovane vittima di femminicidio, proprio nei pressi del belvedere di Pozzuoli. Un gesto che ferisce una città già segnata da episodi di violenza di genere.
La vicenda è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Anna, nel frattempo, ha denunciato tutto, dichiarando: “Sono distrutta nell’anima e nella mente. Il dolore più forte non è quello fisico, ma quello che sento dentro.”