Cronaca
Di Tendenza

Picco epidemico di influenza e virose respiratorie a Napoli e in Campania

Un aumento dei casi di malattie respiratorie mette sotto pressione ospedali e pronto soccorso

A partire dalle festività natalizie, Napoli e la Campania stanno registrando un picco epidemico di influenza e virosi respiratorie. A differenza di altre regioni italiane dove la curva epidemiologica è in calo, qui la situazione è particolarmente critica, con la rete ospedaliera e la medicina di base che affrontano una crescente affluenza di pazienti. Gli ospedali, in particolare i pronto soccorso, sono sotto pressione, con un aumento dei flussi di pazienti anziani e fragili che accusano febbre, tosse e difficoltà respiratorie.

Il Cotugno, uno degli ospedali maggiormente coinvolti, accoglie circa 100 pazienti ricoverati, con una prevalenza di infezioni da virus influenzali di tipo A (sottotipi H1N1 e H3N2), ma anche da virus parainfluenzali e, in misura minore, da Covid-19. Sebbene il Covid non provochi più le gravi polmoniti osservate durante la pandemia, il virus continua a incidere su persone con patologie pregresse. Il direttore medico Novella Carannante spiega che i pazienti più colpiti sono anziani e soggetti fragili, spesso con insufficienza respiratoria, che necessitano di ospedalizzazione.

A fronte di questo aumento di casi, anche altre strutture sanitarie, come il Cardarelli e l’Ospedale del Mare, stanno vivendo una situazione simile, con una crescente richiesta di cure urgenti. Nonostante la pressione, la situazione pediatrica appare meno critica, grazie all’uso degli anticorpi monoclonali per il trattamento della bronchiolite da Virus respiratorio sinciziale (RSV). L’introduzione di questi farmaci, autorizzati lo scorso autunno, ha permesso di contenere i casi più gravi, proteggendo in particolare i bambini nei primi mesi di vita.

Nel frattempo, la rete della medicina di famiglia è sotto stress, con una crescente domanda di consulenze e trattamenti per la gestione di questi virus. La situazione, dunque, resta sotto attenta osservazione, con le autorità sanitarie che monitorano gli sviluppi e sollecitano una collaborazione tra ospedali e medici di base per fronteggiare il picco epidemico.

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