Cronaca
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Parla il papà della neonata sbranata dal pitbull ad Acerra: “L’ho trovata in una pozza di sangue, ma Tyson era lontano dal corpo”

Il giovane papà ha raccontato i momenti che hanno preceduto la tragedia

Vincenzo Loffredo, padre della neonata sbranata dal pitbull in casa ad Acerra, ha raccontato come sono andate le cose tra sabato e domenica: “Giulia era sul pavimento. L’ho presa in braccio, aveva dei morsi sul volto, c’era sangue, ma respirava ancora”, ha spiegato il 24enne. “Ho infilato le pantofole e sono corso alla clinica Villa dei Fiori, che è vicina a casa. Mentre avevo Giulia stretta in petto, telefonavo al 118 perché temevo che il pronto soccorso per bambini fosse chiuso a quell’ora. Ero con mia figlia, la stavo accudendo come faccio di solito. La mamma era al lavoro e l’avevo messa a giocare sul letto matrimoniale. Verso le 22 si è addormentata”.

Successivamente, il 24enne ha descritto gli ultimi attimi trascorsi con la figlia: “Mi sono svegliato di soprassalto prima di mezzanotte e non trovavo più Giulia che dormiva alla mia sinistra. Ho pensato che fosse rientrata la mia compagna e che l’avesse presa lei. Ho aperto la porta e l’ho chiamata, ma non mi ha risposto. Ho fatto il giro del letto e ho visto Giulia a terra, in una pozza di sangue. Nella stanza c’era Tyson, ma era lontano dal corpo”.

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