”La scossa di terremoto avvertita ieri rientra cioè nel fenomeno “di sollevamento del suolo che sta continuando, di degassamento da alcune aree, in particolare la solfatara Pisciarelli, e di una sismicità di energia generalmente bassa, con qualche evento più forte” – dice il vulcanologo Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La forte scossa di terremoto che si è registrata nella giornata di Domenica 3 Marzo nell’area flegrea alle 10.02 è stata avvertita, in gran parte della città di Napoli. Si è trattato di un fenomeno di 3.4 gradi di magnitudo e con epicentro in zona Bagnoli (Dazio) a 3 km di profondità. Secondo le prime testimonianze ci sono state due scosse molto vicine, a pochissimi secondi l’una dall’altra ed entrambe particolarmente fort. I residenti nei minuti immediatamente successivi hanno raccontato come l’evento sia stato avvertito a Pozzuoli, Quarto, ma soprattutto nei quartieri napoletani di Bagnoli, Posillipo, Fuorigrotta, Rione Traiano, Soccavo, Pianura, Arenella.
Secondo i dati dell’Ingv, il terremoto è avvenuto alla profondità di tre chilometri e i comuni più vicini all’epicentro , nell’arco di dieci chilometri, sono stati Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Napoli, Monte di Procida e Marano di Napoli. Per il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, i terremoti che si stanno susseguendo da tempo ai Campi Flegrei “stanno caratterizzando questa crisi bradisismica con ritmi che variano nel tempo, ma che ci danno un’indicazione che la crisi sta continuando”.
Nella serata di Sabato 2 Marzo invece, alle ore 22.58 e alle 23.03, si sono verificate due scosse bradisismiche di magnitudo rispettivamente di 1.3 e 1.7 gradi nell’area della Solfatara.
Perplesso il Deputato flegreo Antonio Caso: “La scossa di stamattina di magnitudo 3.4 ha generato paura tra i cittadini che, nelle aree vicino all’epicentro al confine tra Pozzuoli e Napoli, sono scese in strada. Non bisogna più perdere tempo con l’attuazione delle misure previste dal Decreto ‘Campi Flegrei'”, ha dichiarato.
“È da circa un mese che sollecito il Ministro Musumeci sul punto e finalmente lo scorso 26 febbraio, con circa due mesi di ritardo, è arrivato l’ok al piano straordinario di verifica della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici e privati. Sbloccati da Giorgetti i 6,5 milioni per le verifiche ed i circa 37 milioni per i primi interventi sugli edifici pubblici strategici. Occorre utilizzare presto, accorciando i tempi previsti da cronoprogramma, e bene queste risorse e far partire immediatamente la campagna informativa per i cittadini”, conclude Caso.