Cronaca

Sciopero Generale: in piazza a Napoli 20mila lavoratrici e lavoratori

Lo sciopero generale indetto dai sindacati confederali Cgil e Uil oggi ha fatto tappa nelle regioni del Sud. A incrociare le braccia sono le lavoratrici e i lavoratori di Campania, Calabria, Basilicata e Puglia. La data di oggi, primo dicembre, fa seguito a quella del 17 novembre nella quale a fermarsi furono le regioni del Centro, al 20 novembre, sciopero in Sicilia, al 24 novembre, sciopero nel Nord Italia e al 27 novembre, mobilitazione in Sardegna.

Nel mirino dei sindacati la Manovra del Governo. “La manovra che il Governo sta facendo non ha il consenso della maggioranza del paese.Non affronta i problemi che le persone stanno vivendo, dall’aumento delle bollette, dai salari che non permettono di arrivare alla fine del mese, dalla sanità che non funziona, dalla precarietà che è troppo alta, dagli investimenti che non vengono realizzati, da una lotta all’evasione fiscale vera da cui andare a prendere le risorse”. Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, prima che prendesse il via la manifestazione organizzata da Cgil e Uil a Napoli. 

Gli organizzatori parlano di circa 20mila persone scese in piazza questa mattina a Napoli. “Chiudiamo in Campania queste cinque giornate di sciopero generale convocate per dire no a questa manovra sbagliata che avrà impatti negativi per la nostra regione – ha affermato Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania –. La Campania pagherà il prezzo più elevato di questa manovra finanziaria perché ha salari e pensioni molto basse, abbiamo tanta precarietà e un’assenza di politiche industriali. Sulla sanità si dirottano risorse sulle strutture private – ha sottolineato Ricci – quando andrebbero invece valorizzate quelle pubbliche, con assunzioni e investimenti. I cittadini non possono pagare di tasca propria il diritto alla salute. Il trasporto locale è in difficoltà. I fondi di coesione, come ha rimarcato anche il presidente della Regione, verranno dirottati in conseguenza dei tagli dei fondi del Pnrr agli enti locali. Venerdì, 1° dicembre, saremo in piazza con migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati per rivendicare il diritto allo sciopero e per far sentire le nostre proposte concrete al di là della propaganda che sta portando avanti questo Governo”.

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