Un altro tracollo al Maradona per il Napoli, che si arrende per 2-0 al Bologna regalando agli uomini di Thiago Motta una storica qualificazione in Champions League. Gli azzurri non sono riusciti a riprendersi dopo l’1-2 micidiale nel primo quarto d’ora di totale black out, sbagliando anche un calcio di rigore con Politano, seppur molto discusso per la posizione irregolare di Ravaglia al momento dell’esecuzione. Gol dei rossoblu segnati, tanto per cambiare, da Ndoye e Posch, giocatori che dovevano ancora sbloccarsi in questo campionato. Una sconfitta che condanna il Napoli a sperare nella sola Conference League: la vittoria della Lazio contro l’Empoli va a chiudere ufficialmente il pacchetto di squadre che giocheranno Champions ed Europa (addirittura ci sarebbe la possibilità di ben sei italiane nella coppa dalle grandi orecchie l’anno prossimo).
Le brutte notizie per i partenopei non sono però finite: la Fiorentina di Vincenzo Italiano, che a fine mese giocherà proprio la finale di Conference contro l’Olympiacos, è ad appena un punto di distanza, con due partite in meno tra il posticipo di stasera contro il Monza e la gara da recuperare con l’Atalanta. Questo significa che gli azzurri non sono padroni del proprio destino. Dopo 16 anni di fila di partecipazioni alle coppe europee (record in Italia e non solo), il Napoli potrebbe dunque rimanere a secco al termine di quella che va a configurarsi come una delle peggiori stagioni dell’era De Laurentiis.