
NAPOLI. Entro il 31 marzo, tutte le imprese italiane dovranno assicurarsi obbligatoriamente contro gli eventi catastrofali. Il decreto che dà attuazione alla norma dalla legge di Bilancio 2024, che ha introdotto questo obbligo, è entrato in vigore il 14 marzo. Confesercenti nazionale ha già sollevato da giorni il problema, sottolineando che sarebbe «una corsa contro il tempo soprattutto per le circa 1,5 milioni di attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano in un locale in affitto». Per eventi catastrofici si intendono i terremoti, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni. «Nel nostro caso – afferma il presidente campano Vincenzo Schiavo – ci sono motivi estremamente urgenti. Innanzitutto nella zona flegrea i nostri imprenditori sono già a rischio catastrofe e corrono seriamente il pericolo di perdere ogni loro investimento dopo anni di sacrifici. E, sgombrando il campo da equivoci e cancellando sterili polemiche, parlo di attività
affatto abusive, ma regolarmente in piedi su autorizzazione delle istituzioni. Abbiamo già chiesto al Governo una dilazione dei tempi che per noi è molto urgente per l’area flegrea». Sul tema si è espressa anche la presidente di Confesercenti nazionale Patrizia De Luise, con alcune proposte: «Un impianto di tutele assi-
curative così su larga scala è un investimento importante rendiamolo anche equo e sostenibile. Ad esempio, sulle polizze assicurative contro il rischio delle catastrofi naturali grava una tassazione del 22,5 per cento: abbassiamo l’imposta al 2,5 come per le polizze infortuni, oppure destiniamola ad un fondo per mettere in sicurezza immobili e territorio. E va avviato un piano per la messa in sicurezza che a oggi manca».