
La Toscana è diventata la prima regione italiana ad approvare una legge sul fine vita, aprendo la strada all’accesso al suicidio medicalmente assistito per i malati che soddisfano determinati requisiti. Dopo un acceso dibattito, il Consiglio Regionale ha approvato l’iniziativa popolare proposta dall’Associazione Luca Coscioni, un testo che mira a garantire un percorso legale per chi desidera porre fine alla propria vita in modo assistito, in caso di malattie irreversibili e sofferenze intollerabili.
In Italia, non esiste una legislazione nazionale che regoli il suicidio medicalmente assistito, ma la sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale ha reso l’aiuto al suicidio non punibile in casi specifici. La legge toscana prevede una valutazione da parte di una commissione multidisciplinare, con il parere di un Comitato Etico territoriale, prima di avviare la procedura. Se approvato, il paziente può decidere in qualsiasi momento di interrompere il processo.
Vincenzo De Luca, il Presidente della Regione Campania, ha dichiarato che il fine vita sarà un tema affrontato con serietà e senza ideologie. Durante una conferenza stampa a Napoli, ha sottolineato che la Regione Campania avvierà una discussione in Consiglio Regionale, seguendo il “metodo Campania”, basato sul dialogo e sull’ascolto reciproco. “Non ci sarà nulla da festeggiare, né vincitori né vinti“, ha spiegato De Luca, facendo riferimento alla delicatezza di una questione che tocca le coscienze umane. Il presidente ha anche affermato l’importanza di rispondere alle esigenze dei cittadini, ma senza mai ridurre la discussione a una scelta binaria tra vita e morte. Il dialogo e il rispetto saranno alla base delle decisioni, cercando di evitare il più possibile l’alternativa tra la sofferenza e la morte.