
Il comico e conduttore Rosario Fiorello è finito sotto indagine per diffamazione in seguito a una battuta pronunciata durante il suo programma mattutino “Viva Rai 2”, in onda sulla rete ammiraglia del servizio pubblico. L’indagine è stata avviata dalla Procura di Imperia, dopo una querela presentata dal vicepresidente della Regione Liguria, Alessandro Piana.
La frase contestata, ironica e graffiante come nello stile di Fiorello, è riferita alle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari per un’inchiesta su corruzione.
Durante una delle ultime puntate del suo show, Fiorello aveva detto:
“Il vice di Toti è finito in un’inchiesta con escort e cocaina, Toti è stato arrestato e quindi adesso ne serve un altro, il vice: questa non è una Regione, ma è un rave.”
Parole che hanno scatenato la reazione di Piana, che ha sporto formale denuncia per diffamazione, ritenendo che la battuta abbia leso l’immagine della Regione Liguria e quella delle sue istituzioni.
La Procura ha aperto un fascicolo per accertare se sussistano gli estremi del reato. L’indagine si trova ora in fase preliminare, e nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori sviluppi, con eventuali interrogatori o richieste di chiarimento.
Fiorello, noto per la sua satira pungente e la capacità di commentare con leggerezza anche temi di attualità politica, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma sui social si è già acceso il dibattito tra chi difende la libertà di espressione e chi chiede rispetto per le istituzioni, soprattutto in un momento delicato per la Regione.
Il caso apre ancora una volta la discussione sul confine tra satira e diffamazione, tra diritto di critica e rispetto della reputazione pubblica. E, come spesso accade, quando a farne le spese è un personaggio amato come Fiorello, la questione rischia di dividere l’opinione pubblica.