Cronaca

Disastro di Suviana, disperso un napoletano

Il suo nome è Vincenzo Garzillo e risulterebbe ancora disperso insieme ad altre tre persone in seguito alla disastrosa esplosione della centrale idroelettrica di Suviana. L’uomo, 68enne, lavorava per Enel ed era andato in pensione da un anno. Dopo aver lavorato alla centrale idroelettrica di Presenzano era diventato consulente della Lab Engineering di Chieti. Tra le mansioni ricoperte quella della riattivazione dei macchinari delle centrali idroelettriche. Ed è proprio nella qualità di veterano del settore che era stato mandato a Suviana nonostante non fosse più in servizio. Competenze specialistiche che sono state confermate anche dalla moglie di Garzillo la quale ha dichiarato “mio marito è stato chiamato per la sua grande esperienza”. Tra gli altri dispersi anche Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera e Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre. Le operazioni dei Vigili del Fuoco proseguono incessanti ma le speranze sembrano essere poche come spiegato dal comandante della Guardia di Finanza: “le condizioni oggettive ci dicono che le possibilità sono poche, ma fin quando c’è anche una sola possibilità noi come sempre faremo tutto il possibile”.

La centrale idroelettrica di Suviana è nata nel 1932 per conto delle Ferrovie dello Stato. In quel periodo era la più imponente d’Italia con i suoi quasi 100 metri di altezza e con un bacino di oltre 40 metri cubi d’acqua. Lo scopo era quello di fornire energia alla rete ferroviaria, tuttora esistenze, tra Bologna e Firenze. Negli anni Settanta fu invece Enel a costruire una nuova centrale a monte, la centrale di Bargi, che è ancora oggi la più potente dell’intera Emilia Romagna.

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