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De Laurentiis al dibattito di Fratelli d’Italia: il futuro dello Stadio Maradona e le sfide per Napoli

Sostenibilità economica, ristrutturazioni e futuro della città: il presidente della SSC Napoli esprime preoccupazioni e proposte

Aurelio De Laurentiis, presidente della SSC Napoli, ha partecipato a un dibattito organizzato dal partito politico “Fratelli d’Italia” alla Rotonda Diaz di Napoli, al fianco del sindaco Gaetano Manfredi e del ministro dello Sport Andrea Abodi. Durante l’incontro, De Laurentiis ha affrontato una serie di questioni legate al restyling dello Stadio Maradona, esprimendo preoccupazioni sia per gli aspetti commerciali che per le difficoltà strutturali dell’impianto.

Il presidente ha sottolineato come l’assenza di spazi commerciali nelle vicinanze dello stadio rappresenti un ostacolo per la realizzazione di un progetto che possa garantire la sostenibilità economica a lungo termine. “C’è il problema legato al commerciale, come ho detto sul restyling del Maradona. Dove vado a fare il centro commerciale, al Centro Direzionale? L’ho chiesto sette mesi fa, ma mi è stato negato,” ha dichiarato De Laurentiis, evidenziando l’urgenza di risolvere questa criticità.

Parlando della necessità di ristrutturare lo stadio, il patron azzurro ha espresso la volontà di non abbandonare il Maradona, ma ha anche sollevato diverse difficoltà strutturali. “Al Maradona non posso parcheggiare 10mila auto, ci sono però le stazioni della metropolitana. Il problema, oltre ai parcheggi, è quello legato al commerciale,” ha spiegato, ribadendo la sua visione per un nuovo stadio con 65.000 posti per i tifosi di casa e 3.000 per gli ospiti. De Laurentiis ha anche posto l’accento sulla vetustà dell’impianto, costruito nel 1959 e ristrutturato nel 1990, rilevando che, sebbene sia necessario un ammodernamento, il rischio è che con interventi troppo invasivi la struttura possa cedere. “Due anni fa crollarono i sotto curva,” ha ricordato.

Un altro punto critico riguarda la ristrutturazione radicale dello stadio, che comporterebbe una perdita di spettatori per lungo tempo. De Laurentiis ha spiegato che portare tutto lo stadio più vicino al campo sarebbe un’operazione complessa, con significative perdite in termini di pubblico. Inoltre, ha ribadito che i fondi per il restyling saranno interamente a suo carico, ma che la verifica di fattibilità dipende dalle autorizzazioni necessarie.

Il dibattito ha toccato anche il tema della candidatura di Napoli per Euro 2032. De Laurentiis ha criticato la posizione del governo, sottolineando la scarsa preparazione della città in termini di infrastrutture: “Dico ad Abodi: perché fare gli scassambrella per vedere se Napoli riuscirà a far parte di Euro 2032 per fare solo tre partite? Lui dovrebbe dire che se Napoli non fa restyling entro e non oltre il 2029, noi scegliamo un’altra città. Tra un anno non saremo pronti,” ha affermato, mettendo in evidenza l’urgenza di intervenire.

Il presidente ha poi parlato della necessità di un nuovo centro sportivo per il Napoli, svelando che da due anni sta cercando terreni per costruire impianti per il settore giovanile: “Tra un anno devo andarmene da Castelvolturno. Sto cercando terreni per quei 20 ettari per 10 campi di calcio e altri 7.500 metri quadri,” ha detto. De Laurentiis ha anche sollevato la questione del calcio femminile, chiedendo maggior supporto al governo per questa disciplina: “Ricordiamoci che il calcio femminile non è stato sviluppato. Alla Meloni chiederei di mettere un occhio nel calcio”.

Nel corso del dibattito, De Laurentiis ha evidenziato i risultati raggiunti dalla SSC Napoli negli ultimi anni, grazie agli investimenti fatti dal club. Il presidente ha sottolineato come, al momento del suo arrivo, il Napoli fosse percepito negativamente all’estero, mentre oggi è una realtà solida, capace di competere ai massimi livelli e di gestire un bilancio in ordine: “Abbiamo investito oltre 1 miliardo e 200 milioni comprando grandi calciatori,” ha detto con orgoglio.

Infine, il presidente ha chiuso il suo intervento con una riflessione sul futuro della città, auspicando che il calcio possa contribuire a cambiare l’immagine di Napoli: “Vorrei che Napoli da matrigna diventasse una città aperta.” Un invito a trasformare Napoli in una città più accogliente, capace di sfruttare le opportunità che il calcio può offrire per la crescita sociale ed economica del territorio.

Anche il sindaco Gaetano Manfredi ha preso la parola durante il dibattito, sottolineando la grande collaborazione tra il Comune e De Laurentiis. Ha evidenziato come la questione dello stadio sia complessa, ma che gli Europei potrebbero rappresentare un’opportunità per affrontare il problema. Manfredi ha confermato che il Comune sta lavorando su diversi aspetti, tra cui la fattibilità tecnica e l’eventuale riapertura del terzo anello. Il sindaco ha anche spiegato che, sebbene ci siano delle difficoltà legate ai parcheggi, la posizione centrale del Maradona e la sua buona accessibilità con i mezzi pubblici rappresentano un vantaggio.

Non si può immaginare il Maradona da una parte e il Napoli dall’altra,” ha concluso Manfredi, mettendo in luce la necessità di un impegno comune per trovare la soluzione migliore.

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