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Dal 2005 ad oggi: l’evoluzione del bradisismo nei Campi Flegrei

Nessun segno di eruzione imminente, ma il monitoraggio rimane cruciale per la sicurezza della zona

Il fenomeno del sollevamento della caldera dei Campi Flegrei, causato dal bradisismo, è in atto ormai da vent’anni, iniziato nel 2005. In questo lungo arco di tempo, il sollevamento del suolo ha subito numerose fluttuazioni, ma negli ultimi anni i fenomeni legati al bradisismo, come il sollevamento del suolo, i terremoti e le emissioni di gas, si sono intensificati, raggiungendo picchi preoccupanti. I dati più recenti confermano un’accelerazione nei fenomeni, con il sollevamento che ha raggiunto la media di 3 cm al mese e un terremoto di magnitudo 4.6, il più forte mai registrato nell’area negli ultimi 40 anni.

L’evoluzione del sollevamento e dei fenomeni sismici

Dal 2005 al 2025, la caldera dei Campi Flegrei ha registrato un sollevamento complessivo del suolo di circa 140 cm, con una velocità che è passata da 2 cm al mese nel 2024 a 3 cm al mese all’inizio del 2025. Questa accelerazione è stata accompagnata da un incremento nella frequenza e intensità dei terremoti, culminato con un terremoto di magnitudo 4.6 nel marzo 2025, che ha rappresentato il più forte sisma della zona degli ultimi 40 anni.

Un aumento preoccupante delle emissioni di gas

Parallelamente al sollevamento del suolo, un altro fenomeno rilevante è l’aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO2), che sono salite a 5000 tonnellate al giorno. Questo aumento è stato accompagnato anche dall’incremento della temperatura del sistema idrotermale, che ha registrato un aumento di circa 35 °C dal 2000 ad oggi. La maggiore presenza di CO2 e monossido di carbonio indica una componente magmatica sempre più preponderante, suggerendo che la pressione derivante dai gas che riscaldano le acque sotterranee sta alimentando il sollevamento.

L’andamento della temperatura e le implicazioni

Le temperature superficiali, misurate a 10 cm di profondità, hanno visto un incremento significativo, con un aumento di oltre 8 °C dal 2002 al 2024. Questi cambiamenti termici si concentrano principalmente nell’area centrale della caldera. Tuttavia, sebbene l’intensificazione della crisi bradisismica sia evidente, non ci sono ancora segni concreti di una possibile eruzione, come anomalie nei terremoti a bassa frequenza o cambiamenti nelle deformazioni del suolo che possano indicare una risalita del magma.

Sebbene l’intensificarsi dei fenomeni legati al bradisismo possa generare preoccupazioni, al momento non ci sono prove che suggeriscano una imminente eruzione. Le autorità e i ricercatori monitorano costantemente la situazione, cercando di interpretare i segnali che potrebbero indicare sviluppi futuri. Il monitoraggio delle attività sismiche, delle emissioni di gas e delle deformazioni del suolo rimane fondamentale per capire l’evoluzione del fenomeno e garantire la sicurezza della popolazione residente nella zona.

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