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Crollo alla Vela Celeste di Scampia: dieci funzionari indagati

La Procura ipotizza i reati di crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Persico e condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, hanno coinvolto anche due consulenti tecnici.

Una decina di funzionari pubblici, tra dipendenti degli assessorati comunali e delle società partecipate di San Giacomo, sono stati iscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sul crollo del ballatoio alla Vela Celeste di Scampia. La tragedia, avvenuta la sera del 22 luglio scorso intorno alle 22:30, ha provocato la morte di tre persone: Roberto Abbruzzo, Margherita Della Ragione e Patrizia Della Ragione, madre di Roberto, di 29, 35 e 53 anni. Oltre alle vittime, il cedimento ha causato il ferimento di undici persone, tra cui sette bambini.

 

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Persico e condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, ha portato all’ipotesi di reato per crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Fondamentale per le indagini è stato il lavoro di due consulenti tecnici, il cui contributo ha permesso di approfondire le possibili responsabilità legate alla mancata manutenzione del complesso edilizio e al mancato sgombero degli occupanti, nonostante fosse stato disposto da anni senza essere mai realmente eseguito.

 

Nel corso dell’inchiesta, che ha visto una collaborazione tra la Procura di Napoli e la Corte dei conti della Campania, sono stati ascoltati circa quindici tra professionisti e ingegneri del Comune di Napoli e della partecipata *Napoli Servizi*. Al momento, secondo quanto emerso, tra gli indagati non figurano amministratori pubblici.

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