Continua l’inchiesta da parte della Procura di Napoli in merito al crollo del ballatoio a Scampia. È stato infatti assegnato l’incarico al perito che si occuperà di verificare gli aspetti tecnici relativi alle condizioni in cui versava la Vela Celeste. Al momento l’attenzione dei PM si sta concentrando sulla scarsa manutenzione dell’edificio. Da quanto è emerso, già nel 2016 era stato segnalato in un documento chiamato “Re Start Scampia”, ossia il progetto di riqualificazione ora nelle mani dei magistrati, che le reti di collegamento situate all’interno del fabbricato si trovavano in uno stato di criticità. Ciò in quanto nel corso dei decenni l’area è stata interessata da abbandono e degrado. Aspetti simboleggiati dall’evidente ossidazione delle armature d’acciaio, che, in alcuni punti, mette in luce la presenza di materiali tossici come l’amianto, riscontrato nei parapetti dei balconi e delle passerelle. Parallelamente, l’attività investigativa viene portata avanti anche dal commissariato di Scampia che fin dalle prime ore successive alla tragedia ha ascoltato le testimonianze dei residenti. Pertanto, non appena verseranno in condizioni di salute migliori, sono attese anche le dichiarazioni dei superstiti, che potranno chiarire aspetti ancora sconosciuti della vicenda. E intanto continuano ad essere gravi ma stazionarie le condizioni delle due bambine ricoverate presso l’ospedale Santobono in prognosi riservata.
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