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Crisi del bradisismo nei Campi Flegrei: Musumeci accusa il passato, l’opposizione reagisce

Il ministro promuove l’azione del governo, ma non convincono le misure adottate

La crisi bradisismo che sta colpendo i Campi Flegrei ha scatenato un acceso dibattito politico. In un’informativa urgente alla Camera dei deputati, il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha lanciato un’accusa nei confronti delle istituzioni del passato e della gestione urbanistica dell’area. Musumeci ha sottolineato che un’accurata pianificazione urbanistica avrebbe dovuto impedire ogni attività edificatoria nella zona, una delle più pericolose del mondo, sin dal dopoguerra. “In un’area fortemente a rischio, lo Stato ha sì il dovere di rispondere alla collettività, ma la collettività non può assumere un ruolo passivo quando diventa destinataria di regole”, ha dichiarato il ministro.

Le sue parole non sono passate inosservate e hanno suscitato una dura reazione da parte dell’opposizione. Criticando il governo per aver scaricato la responsabilità sulla popolazione, il deputato del Partito Democratico, Marco Sarracino, ha accusato Musumeci di non aver messo in campo misure straordinarie. “Ministro, lei oggi ha scaricato tutto sul concetto di autoprotezione. Sta implicitamente dicendo che se dovesse accadere qualcosa la colpa è dei cittadini che sarebbero incapaci di autoproteggersi”, ha detto Sarracino. Secondo l’opposizione, infatti, il governo non ha adottato le misure necessarie per fronteggiare un evento di tale gravità, come un “super sisma bonus” per garantire la sicurezza degli edifici.

Musumeci, nel suo intervento, ha anche parlato della necessità di una cultura della consapevolezza del rischio che, secondo lui, non è stata promossa nelle decadi precedenti. “Le istituzioni pubbliche nei decenni passati avrebbero dovuto guidare la popolazione verso una solida cultura della consapevolezza del rischio. Invece, si è preferito tacere, minimizzare, liquidare ogni ragionamento con la solita frase fatta ‘niente paura, tanto qui è sempre stato così’”. Ha continuato criticando il fenomeno dell’antropizzazione eccessiva che ha trasformato il territorio flegreo in una zona densamente urbanizzata e incompatibile con i rischi naturali, tra cui quelli vulcanici, sismici e bradisismici.

Musumeci ha anche esaminato la situazione attuale, precisando che la zona è ancora in allerta Gialla. Sebbene l’Osservatorio Vesuviano non abbia riscontrato segni di eruzione imminente, la Protezione Civile resta pronta a rispondere a eventuali emergenze. “Dobbiamo lavorare per la normalità ma essere pronti a tutte le evenienze”, ha detto il ministro, confermando che la situazione è sotto monitoraggio. La Protezione Civile ha continuato a gestire l’emergenza e ha fatto sapere che, a seguito dell’ultimo terremoto ricalcolato a magnitudo 4.6, sono state evacuate 163 famiglie. I sopralluoghi sugli edifici vulnerabili sono iniziati, con un numero consistente di istanze già presentate da cittadini che chiedono verifiche strutturali.

L’opposizione, tuttavia, non ha risparmiato critiche. “Lei ha confermato che quei territori sono per voi territori di serie B”, ha replicato Sarracino. Secondo l’opposizione, non sono state prese misure sufficienti per garantire la sicurezza degli edifici e delle infrastrutture, mentre il governo avrebbe potuto attingere a fondi già esistenti come il Fondo Perequativo Infrastrutturale. “4 miliardi e mezzo, potevate attingerli da lì. Peccato che nell’ultima legge di bilancio lo avete praticamente cancellato”, ha accusato Sarracino.

Intanto, Musumeci ha promosso l’azione del governo come frutto di una programmazione “accurata e consistente, strutturata a partire dal settembre 2023”. Secondo il ministro, il governo ha lavorato in sinergia con sindaci, Regione e Prefettura, per cercare di fronteggiare la difficile realtà della zona, consapevole che la situazione è complessa e delicata. “Per la prima volta non episodica né estemporanea”, ha aggiunto, difendendo le azioni intraprese. Tuttavia, la mancanza di misure straordinarie e l’incapacità di rispondere adeguatamente alle esigenze del territorio continuano a generare polemiche e divisioni politiche.

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