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Campi Flegrei, la vulcanologa Ingv: “Siamo vicini alla popolazione. Al momento siamo in una fase di riacutizzazione del bradisismo”

La direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv parla dello sciame sismico in corso ai Campi Flegrei

Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv, ha parlato dello sciame sismico in corso ai Campi Flegrei, spiegando: “Finora 240 scosse. Siamo in una fase di riacutizzazione del bradisismo, come quella del settembre-ottobre 2023 e di maggio 2024. Siamo vicini alla popolazione”.

Sulle caratteristiche dell’attuale sciame sismico in corso, prosegue: “Lo sciame sismico è in corso da sabato. Finora abbiamo registrato poco più di 240 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 0. Potrebbe essere lo sciame sismico più lungo degli ultimi anni – questo sarà accertato in seguito – ma è certamente uno sciame popolato. Non ci meraviglia che ci sia della sismicità in questo momento ai Campi Flegrei, perché c’è una fase di sollevamento continuo e questo genera uno stress nella crosta terrestre che viene liberato sotto forma di terremoti. Abbiamo registrato 5 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 3.0, in particolare due eventi di magnitudo 3.9 verificatisi nel pomeriggio di ieri al Golfo di Pozzuoli e stanotte nella zona di Solfatara-Pisciarelli”.

Due terremoti in due zone distanti della caldera, danno qualche indicazione scientifica? “No, sono entrambe zone sismogenetiche, dove registriamo cioè correntemente sismicità. Non sono luoghi anomali in cui sono avvenuti gli eventi”.

Sulla scossa di terremoto 3.9 di stanotte, avvertito maggiormente a Napoli,  la direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv spiega: “Perché era nella zona di Solfatara-Pisciarelli, nella zona est della caldera flegrea, più verso Napoli. Quindi ha avuto una propagazione favorita verso est. Quello del pomeriggio era, invece, al centro del Golfo”.

Lo sciame sismico dal punto di vista vulcanico: “Noi effettuiamo un monitoraggio multiparametrico e tutti i parametri diversi dalla sismicità che stiamo tenendo sotto controllo al momento non mostrano anomalie sostanziali o rilevanti. Ma i soliti trend in incremento. Il sollevamento è in media di 10 millimetri al mese. Il flusso nelle fumarole principali è aumentato, ritornando sui valori che aveva due settimane fa, dopo che sembrava fosse leggermente diminuito. Anche le concentrazioni delle fumarole non mostrano evidenti alterazioni delle anomalie a cui siamo abituati”.

C’è, quindi, un aumento di gas delle fumarole? “Sì, ma non è un valore anomalo in assoluto. Abbiamo avuto una diminuzione nelle ultime settimane. Nell’ultima settimana siamo tornati ai livelli precedenti di inizio gennaio”.

La velocità di sollevamento del suolo non è aumentata? “Per ora, come detto, non sembra cambiata la stima di 10 millimetri al mese. Ma vedremo nei prossimi giorni. Per avere una stima media stabile sul sollevamento, abbiamo bisogno di più giorni di dati e di conoscere le correzioni delle effemeridi”.

Alla domanda se ci sono collegamenti tra i fenomeni in corso in altre zone d’Italia e d’Europa, Francesca Bianco risponde senza esitazioni: “Non c’è collegamento. Sono sistemi vulcanici e tettonici attivati in Italia e nel mondo completamente disgiunti da quello flegreo. È solo una coincidenza”.

Dal punto di vista della pericolosità, c’è rischio di passare ad una allerta arancione per i Campi Flegrei? “Non siamo noi che dichiariamo i livelli di allerta. Sono valutazioni che fa la Commissione Grandi Rischi, eventualmente se chiamata a farlo. Dal punto di vista scientifico, siamo in un momento di riacutizzazione della crisi bradisismica, come successo a settembre-ottobre 2023 e a maggio 2024. Ciclicamente osserviamo queste fasi in cui la crisi bradisismica diventa più intensa”.

Sono possibili terremoti più energetici di quelli visti finora? “I terremoti non si prevedono. Noi sappiamo che finché ci sarà sollevamento ci sarà sismicità. Recenti lavori scientifici – uno studio recentemente pubblicato da colleghi dell’Università Federico II di Napoli – ci dicono che sulla base di studi sulle strutture di debolezza, ovvero sulle faglie, il massimo di terremoto atteso che potrebbe esserci nell’area potrebbe essere di magnitudo 5.1.  Questo, è bene chiarire, non significa che il prossimo terremoto sarà di 5.1. Ma che non è probabile che ci possano essere eventi di magnitudo superiore a 5 nell’area”.

Infine un messaggio alle persone che questa notte hanno abbandonato le proprie abitazioni in via preventiva: “Siamo molto vicini alla popolazione. Anche all’Osservatorio Vesuviano avvertiamo le scosse e contemporaneamente continuiamo a svolgere il nostro lavoro. Il consiglio è di seguire come sempre quello che dicono i canali ufficiali e chi è preposto alle operazioni operative e logistiche legate alla recrudescenza del fenomeno”.

 

 

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