In queste ultime ore nei Campi Flegrei ci sono stati oltre 70 scosse di varia intensità, due in particolare sono state avvertite dalla popolazione che ha destato molta preoccupazione.
Il picco dello sciame sismico è stato avvertito ieri alle 09:44 con magnitudo 3.7, seguito alle 9.46 da un altro fenomeno di intensità – leggermente inferiore – di 3.1.
Il movimento è stato così forte rispetto agli altri eventi, distribuiti durante la giornata, che è stato percepito anche a Napoli, soprattutto nella zona collinare, sul lungomare e a Chiaia.
L’epicentro delle due scosse è stato localizzato nell’area della Solfatara, molti abitanti di Pozzuoli, infatti, hanno abbandonato le abitazioni; il sindaco Gigi Manzoni, per tale motivo ha fatto un giro della città per incontrare i cittadini e rassicurarli e anche per valutare eventuali criticità.
Inoltre, recentemente è stato svolto un incontro organizzato dal Comune di Pozzuoli, dalla Regione Campania e dal Dipartimento della Protezione Civile per informare i cittadini sul fenomeno bradisismico, offrendo così informazioni aggiornate.
Prossimamente, in vista della possibilità che possa presentarsi un evoluzione del fenomeno, verranno messe in atto prove di evacuazione a Pozzuoli il 30 e il 31 maggio, immaginando un livello di tipo 3 , quindi un “Pericolo marcato” che parte da un magnitudo 4 e che provocherebbe danni anche agli edifici.
Oltre alle scosse avvertire nell’area dei Campi Flegrei, nel pomeriggio intorno alle 18:05 una scossa di terremoto è stata registrata anche sul Vesuvio, precisamente zona Portici. L’intensità del terremoto è stata così bassa, di magnitudo 2.1 e ad una profondità di 8 km, che l’hanno avvertita soltanto gli abitanti dell’epicentro e i territori limitrofi.
Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha affermato che “non c’è nessun segnale di una possibile crisi eruttiva” e che “continua la crisi bradisismica, ma è monitorata costantemente senza notare particolari evidenze“.