
Il professore e vulcanologo Giuseppe Luongo torna a parlare del monitoraggio sismico legato al fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei, all’indomani della scossa di magnitudo 4.4 registrata nella notte del 13 marzo.
“Oggi il vero problema è il rischio sismico. Dobbiamo capire se la magnitudo 4.4 rappresenti il valore massimo raggiungibile o se esista la possibilità di eventi più intensi. Servono modelli su cui basare le nostre valutazioni. C’è chi ipotizza scosse di magnitudo 5, facendo riferimento a una faglia di dimensioni adeguate a sprigionare tali energie. Se il sisma avviene in superficie, nell’area epicentrale i danni potrebbero essere significativi”, spiega Luongo.
“È fondamentale confrontarci sulla magnitudo e sulle zone più a rischio, valutando la probabilità di un terremoto di questa portata. Dobbiamo lavorare sulla sicurezza degli edifici basandoci su questi scenari”, sottolinea il vulcanologo.