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Campi Flegrei, il bradisismo continua ma niente allarmi

Gli esperti rassicurano: il bradisismo continua, ma il magma non sta risalendo in superficie

Dopo la forte scossa di magnitudo 4.4 che ha colpito l’area dei Campi Flegrei, gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) escludono, al momento, segnali di un’eruzione imminente. Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’INGV, ha spiegato che il fenomeno in corso è un ulteriore passo nel processo di bradisismo, già osservato in fasi di intensificazione ad agosto 2023, maggio 2024 e febbraio di quest’anno.

“La sorgente magmatica profonda sta degassando, e questo ha come effetto collaterale i terremoti”, ha chiarito Bianco durante una conferenza stampa all’Osservatorio Vesuviano. Anche Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio, ha sottolineato che la variazione della velocità di deformazione della crosta terrestre è in corso da tre settimane, ma che i dati attuali non indicano un’eruzione imminente.

L’attività sismica si concentra nelle stesse aree sismogenetiche, tra Pozzuoli, Napoli La Pietra e Bagnoli, con un sollevamento del suolo che ha raggiunto i tre centimetri al mese. Secondo gli esperti, sebbene il fenomeno sia in continua evoluzione, non si registrano accelerazioni paragonabili a quelle delle crisi bradisismiche del passato, come quelle degli anni70 e del periodo 198284.

Gli studiosi continueranno a monitorare costantemente la situazione, mantenendo alta l’attenzione sul comportamento del vulcano e sull’evoluzione del fenomeno bradisismico.

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