Cronaca

Camorra, boss Belforte resta al 41bis

Domenico Belforte, capo dell'organizzazione camorristica a Caserta, sconta l'ergastolo e a regime carcerario duro. Per il Tribunale di Sorveglianza di Roma, quindi, nessuna interruzione del 41bis.

Il clan Belforte rimane uno dei sodalizi camorristici più longevi e potenti, operante nella periferia ovest di Caserta. Il boss e fondatore dell’organizzazione attualmente sta scontando l’ergastolo e di recente il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha deciso che resta al 41bis.

Un arresto che parte dall’omicidio di Alessandro Menditti, dove Belforte negò durante un udienza che lui non è il responsabile della sua morte e come un colpo di scena, per enfatizzare la sua dichiarazione, aggiunse che uccise 25 persone, ma non Menditti.
Sembrava che potesse essere un pentito e quindi un collaboratore di giustizia, ma per la direzione distrettuale antimafia non è così: è solo una strategia ed è “ancora operativo” nel sodalizio a dispetto di continui arresti. Rimane quindi, secondo gli inquirenti, un boss attivo nel Casertano tra i comuni di Marcianise, Capodrise e ovviamente a Caserta.

La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma, che ha rigettato il reclamo scritto da Domenico Belforte, è arrivata in concomitanza con la proroga di altri due anni voluto dal Ministro della Giustizia per quanto concerne il regime carcerario duro previsto dall’articolo 41bis dell’ordinamento penitenziario.
Per i giudici, infatti, Belforte continua ad avere un ruolo centrale nel clan e non ha mostrato pentimento, oltre che un definitivo distacco dalle logiche criminali.

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