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Calcio – Gran Galà 2023, tanti gli azzurri premiati

Serata di premi per il calcio italiano relativi alla stagione 2022-23: Napoli protagonista assoluto

Come da tradizione, si è tenuta ieri la cerimonia del Gran Galà del Calcio organizzata dall’AIC (Associazione Italiana Calciatori), al Superstudio Maxi di Milano. Il Napoli campione d’Italia ha dominato la scena, con ben quattro premi individuali su cinque vinti dagli azzurri: miglior società dell’anno, miglior allenatore dell’anno a Luciano Spalletti, miglior giocatore dell’anno a Victor Osimhen e miglior gol dell’anno a Kvicha Kvaratskhelia. In più, nella TOP XI della Serie A, oltre ai già citati sono presenti il capitano Giovanni Di Lorenzo, il coreano Kim Min Jae – ora in forza al Bayern Monaco – e Stanislav Lobotka. Completano l’undici Mike Maignan, Theo Hernandez e Rafa Leao del Milan e gli interisti Alessandro Bastoni, Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu.

Gli altri premi individuali del calcio maschile se li sono aggiudicati Giovanni Fabbian come miglior giovane dell’anno della Serie B e Daniele Orsato in qualità di miglior arbitro. All’ex Juve Gianluigi Buffon il premio speciale “Legend”.

Diversi i siparietti tra l’ex allenatore azzurro Luciano Spalletti, ora ct della Nazionale Italiana, e il presidente Aurelio De Laurentiis. Così il patron del Napoli sul palco del Galà: “È stato un anno indimenticabile, atteso dai napoletani per 33 anni. A Napoli esiste un solo mito, che è Maradona. Noi siamo riusciti a portare in città un sorriso e a dare un segnale ai più piccoli, che oggi tifano ancora di più. Devo ringraziare di avere incontrato, dopo un lungo corteggiamento, un grandissimo allenatore. È stato un bel matrimonio. Tanto bello che quando lui mi disse che non se la sentiva più di continuare, ho preferito lasciarlo andare, non commettendo lo stesso errore che feci con Benitez qualche anno prima”.

Spalletti, che non ha mai perso occasione per dimostrare il suo amore per Napoli e il Napoli, non è stato da meno neanche stavolta: “È stato bellissimo. È venuta fuori una squadra incredibilmente collaborativa, dove tutti si aiutavano a vicenda. Io ho dovuto fare poco lavoro. Sono stati bravi i ragazzi a capire fin da subito, perchè eravamo li e perchè lo dovevamo fare. Oltre ad essere una squadra di grandi giocatori, è stata una squadra di uomini veri e si sentirà parlare a lungo di loro. Il presidente è bravissimo a motivare gli altri. Quando sono arrivato mi ha detto che lui secondo era già arrivato. A Napoli non vai per aspettare la fine del mese, vai lì per cercare di vincere, non hai alternative. Se passeggi per la città, l’amore dei napoletani te lo senti addosso. Tatuaggio per il Napoli? Non tutte le cicatrici rappresentano qualcosa di negativo: questa, per esempio, è bellissima”.

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