Il fuoco della protesta europea da parte degli agricoltori si sta estendendo ovunque, anche in Italia, e tra le varie regioni coinvolte c’è pure la Campania. Un dissenso allargato che da giorni alimenta dibattiti in seno alle istituzioni e che trova l’appoggio da parte dei cittadini.
Dopo i preannunci francesi di fine novembre, da metà dicembre in poi gli agricoltori e gli allevatori tedeschi hanno marciato a bordo dei loro trattori fino a Berlino come segno di protesta contro il piano del governo di eliminare i sussidi sul diesel agricolo e aumentando in parallelo anche le tasse.
Poi si è aggiunta la Polonia nel quale gli agricoltori protestano contro la liberalizzazione dei trasporti tra l’Ucraina e i Paesi dell’UE, che scaturisce a una diffusione nella nazione di grano ucraino e ad una concorrenza sleale.
Agricoltori tedeschi, francesi e poi anche anche i colleghi della Romania, hanno bloccato i Paesi dando maggiore rilievo alle proteste, non passando infatti inosservate.
Infine, dopo il piano della Regione Puglia di espropriare terreni per far spazio ad un impianto eolico, che ha suscitato l’amara disapprovazione di numerosissimi proprietari terrieri, anche gli agricoltori italiani sono scesi in piazza.
Ufficialmente iniziato il 22 gennaio grazie ai Comitati Riuniti Agricoli, chiedono più tutela del Made in Italy e si oppongono all’aumento del prezzo del gasolio: Lombardia, Sardegna, Toscana e Campania, il dissenso si è esteso nel Sannio dove gli agricoltori hanno deciso di continuare a manifestare dopo aver trascorso la notte presso la Rotonda dei Pentri, alle porte della città di Benevento, nel quale hanno allestito un presidio.
Gabriele Forte, uno dei portavoce di “Riscatto agricolo” che ha organizzato l’iniziativaha, ha dichiarato:
Da qui non ci muoviamo. Fino a quando non avremo risposte certe e credibili da parte delle istituzioni continueremo a manifestare.
La gente comprende la nostra protesta tanto da accoglierci come eroi.
Da ultimi, nei giorni scorsi, anche gli agricoltori del Belgio e dell’Olanda si sono uniti alla protesta.
