Politica

AUTONOMIA, CALDEROLI: “STANCHI DELLE LAMENTELE”

Ci è andato giù pesante il ministro Calderoli che dopo il primo ciclo di audizioni in Commissione Affari costituzionali alla camera, sull’autonomia. Ha parlato del  sud che da sempre “chiagne e fotte”. Queste le sue testuali parole per contestare l’opposizione all’autonomia differenziata che prosegue dalla regione campania, anche dopo il parere di studiosi e professori delle università e che “stanno smontando punto per punto la proposta del governo, come hanno sottolineato deputati democratici della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, tra cui  Bonafè, Ricciardi, Fornaro, Cuperlo.

Il ministro Calderoli  punta il dito senza mezze misure:  “C’è chi preferisce fare audizioni a reti unificate con i signori del no a tutto, pur di bloccare il cambiamento e la crescita del Paese. – dice –  Al contrario, il governo intende rinnovare l’Italia nel segno di trasparenza, responsabilità, buona amministrazione e attraverso la garanzia di Lep e servizi, su tutto il territorio nazionale e nell’interesse di tutti i cittadini”, conclude.

Parole inaccettabili per il  Pd: “Ancora una volta si offendono i napoletani – ha commentato il deputato democratico, responsabile nazionale Sud e aree interne, Marco Sarracino – . Le parole del ministro rappresentano la solita operazione di distrazione di massa da parte di chi,  è ben consapevole di aver scritto un provvedimento sbagliato e ingiusto”.

Stesse Considerazioni  sono quelle di Toni Ricciardi, per il quale Calderoli si conferma ”L’antimeridioianlista per eccellenza”. Ricciardi assicura di portare avanti una grande opposizione al suo decreto Spacca italia”.

Si è espresso  anche il capogruppo democratico nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca, figlio del governatore campano Vincenzo De Luca: “Il ministro rispetti il lavoro del Parlamento ed eviti di offendere i tecnici che stanno fornendo un contributo all’istruttoria della camera – ha detto -. La sostanziale unanimità delle critiche e delle preoccupazioni, che arrivano da tutte le direzioni, dovrebbero indurre ad una riflessione il ministro e il suo governo.

Si fermi invece di inveire contro chi rappresenta legittime e purtroppo evidenti contraddizioni e rischi legati a questa sgangherata e pericolosa riforma sull’autonomia differenziata”.

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