Un 50enne napoletano ha tentato il suicidio nella casa circondariale di Benevento. L’uomo avrebbe utilizzato una corda di cui disponeva per provare ad impiccarsi nella propria cella. Ad evitare il peggio ci ha pensato un agente della polizia penitenziaria. Un episodio emblematico e che descrive pienamente la drammatica situazione all’interno delle carceri italiane. “I reclusi vivono in uno stato di sconforto. Mancano educatori, psicologi, psichiatri e assistenti sociali, figure che potrebbero supportare psicologicamente il detenuto in un programma di reinserimento”: è il grido d’allarme del segretario regionale del Consipe Luigi Castaldo. Un problema acuito dalla carenza di personale che si trova a dover fronteggiare quotidianamente circostanze difficili da tenere sotto controllo. Sul tema hanno rincarato la dose anche i altri sindacati: “Nonostante le segnalazioni ai vertici dell’amministrazione ad oggi non ci sono stati riscontri su nuove assunzioni”. Tensioni poi anche ad Avellino, dove un detenuto ha provato ad evadere rompendo una porta della sala d’attesa. L’uomo, tuttavia, è stato bloccato poco prima dell’uscita dagli agenti penitenziari, nei confronti dei quali è stata richiesta una ricompensa dal sindacato per il lavoro svolto e la tempestività.
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