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Addio a Concetta Cocozza, “Nennella”: la tradizione culinaria partenopea perde una leggenda

Con il suo sorriso e la passione per la cucina, ha tramandato la tradizione familiare ai figli e nipoti.

Napoli piange la scomparsa di Concetta Cocozza, conosciuta affettuosamente come “Nennella”, una delle figure più emblematiche della tradizione culinaria partenopea. La storica pizzaiola, scomparsa all’età di 86 anni, ha dedicato tutta la sua vita alla cucina e alla valorizzazione della pizza napoletana, unendo passione e semplicità in ogni piatto.

Nata e cresciuta nei Quartieri Spagnoli, Nennella ha iniziato a lavorare nella sua piccola pizzeria fin da giovanissima. La sua cucina, genuina e ricca di sapori tradizionali, ha conquistato il cuore di napoletani e turisti, diventando un simbolo della gastronomia della città. Il soprannome “Nennella”, che le fu dato per la sua giovane età, ha segnato tutta la sua carriera, diventando parte della leggenda culinaria napoletana.

Negli anni, Nennella ha trasmesso la sua arte ai figli e ai nipoti, che oggi gestiscono numerosi locali di successo, facendo crescere il suo lascito culturale e culinario. Questi ristoranti non solo preservano la tradizione familiare, ma sono diventati anche luoghi dove la cultura gastronomica napoletana viene celebrata ogni giorno, offrendo lavoro a molte persone e dando impulso all’economia locale.

Il ricordo di Nennella è stato affidato ai social dai figli, che in un toccante messaggio hanno sottolineato l’importanza che la madre ha avuto per la città di Napoli: «Oggi viene a mancare la storia di Napoli e noi lo urliamo con orgoglio perché tu mamma hai fatto tanto per questa città. Non possiamo fare altro che portare avanti i tuoi insegnamenti e la tradizione di famiglia».

I funerali di Nennella si terranno domani mattina alle 9,30 presso la chiesa di Santa Maria della Mercede, in piazza Montecalvario. In segno di lutto, la trattoria che porta il suo nome resterà chiusa oggi e domani, per onorare la memoria di una donna che ha scritto una pagina indelebile della storia gastronomica di Napoli.

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