È stato respinto il ricorso presentato in appello dai legali di Gennaro Petrucci, presunto mandante dell’omicidio di Salvatore Coppola, l’ingegnere ucciso lo scorso 12 marzo a Napoli in un parcheggio sotterraneo. Il tribunale ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione dell’uomo a cui viene contestato di aver assoldato un sicario, Mario De Simone, per uccidere l’ingegnere. Secondo gli inquirenti il movente sarebbe da associare agli affari immobiliari su cui il professionista era impegnato. Nello specifico si tratterebbe di una villa a Portici contesa tra i due. Resta forte inoltre l’ipotesi di un coinvolgimento della criminalità organizzata in quanto sarebbero stati tracciati collegamenti con il clan “Mazzarella”, che si sarebbe avvalso di una terza persona proprio per fare in modo che il delitto non fosse subito riconducibile all’organizzazione criminale. Ancora sconosciute invece le motivazioni della sentenza che potrebbero spingere i legali di Coppola a rivolgersi alla Cassazione.
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