Sit-in di protesta sabato a Piazza Municipio, Napoli, contro la “Venere degli Stracci”, scultura realizzata da Michelangelo Pistoletto e che da quasi un anno è oggetto di pareri contrastanti nella comunità napoletana.
Partendo dalla poca chiarezza sulle spese sostenute dal Comune per ospitare l’opera, considerata brutta – «è di plastica» – e offensiva alla cultura partenopea che può vantare di tanta arte e bellezza che andrebbe tutelata, i manifestanti hanno mosso una serie di critiche all’amministrazione Manfredi:
«Siamo qui – ha spiegato Massimo Cascone, tra i promotori del sit-in – per esprimere il nostro dissenso contro quest’opera d’arte, e ciò che rappresenta. Quest’opera essenzialmente non ha niente a che fare con le tradizioni della nostra città, anzi. Se leggete la descrizione, viene detto che rappresenta la dicotomia di Napoli, bellezza e macerie, tradizioni e incuria. Praticamente si sta dicendo che caratteristiche essenziali di Napoli sono la sporcizia e all’invivibilità. Ciò è inaccettabile. Noi vogliamo un’amministrazione comunale che risolva i problemi piuttosto che esaltarli a uso e consumo dei turisti»
“Da anni oramai assistiamo ad una vera e propria invasione della nostra città ad opera di un ceto di politico, intellettuale e clientelare ben preciso, il cui scopo è propagandare falsi sentimenti di integrazione e rispetto degli altri e della natura” è scritto nel Comunicato, fatto girare alle diverse redazioni giornalistiche.
Presente anche la Consigliera regionale d’opposizione Maria Muscarà, che denuncia da tempo la spese per la scultura del Pistoletto, che dopo l’incendio ad opera di un senza-tetto, sono aumentate a causa del servizio di guardiania e dell’illuminazione notturna
La Muscarà ha affermato che – per quanto il Comune abbia negato di aver pagato la seconda versione della Venere dopo la distruzione – in realtà è costata altri 168.360 euro, ottenuti dai fondi dell’imposta di soggiorno; a questo si devono aggiungere poi 22.570 euro per l’impianto di allestimento delle luci e le ulteriori spese per pagare i guardiani che lavorano h24.
L’altro promotore del sit-in, Roberto Siconolfi, ha chiuso il presidio dichiarando: «La ‘Venere deli Stracci’ è lo specchio di una amministrazione comunale che abbiamo definito radical-chic, cioè composta da una maggioranza di persone che chiusa nel Palazzo e lontana dalle esigenze dai cittadini, pretende di stabilire e calare dall’alto la bellezza, l’arte e la cultura, sponzorizzando un’ideologia che oramai sta attanagliando tutta l’Italia, quella globalista. Questi valori politicamente corretti non ci rispecchiano».