Tra aprile e maggio ci sarà una grande esercitazione nazionale nei Campi Flegrei per affrontare i rischi di bradisismo dove verranno considerati tre scenari di crisi, da quello dei danni limitati a quello di un eventuale grave alterazione della superficie.
Il piano è quello di saper affrontare senza panico, con l’assistenza di tecnini e funzionari della Protezione civile e volonatari, un fenomeno che attualmente non è in stato di allarme, ma se nel caso dovesse provocare calamità la popolazione sarebbe così preparata allo sgombero.
Nella peggiore ipotesi potrebbe esserci una interruzione di acqua, luce e gas, anche se ad ogni modo, per il momento, considerati i rischi e la natura del territorio, Italgas ha applicato da tempo una sofisticata tecnologia che permette di tenere sotto controllo l’intera rete.
Comunque, per affrontare al meglio un eventuale scenario, occorrono nuovi fondi – circa 72 milioni di euro – per l’ammodernamento delle vie di fuga e della rete fognaria che potrebbe provocare un sollevamento del suolo.
In merito alle continue scosse nei Campi Flegrei avvertite dalla popolazione, Mauro di Vito, direttore dell’osservatorio vesuviano, rassicura i cittadini e afferma che attualmente non ci sono evidenze che possano mettere in stato d’allerta.