Cronaca

Si chiude il caso di Tiziana Cantone: è stato suicidio

Tiziana Cantone fu trovata morta nel 2016 e da allora proseguono le indagini, grazie alla battaglia portata avanti dalla madre.

Dopo quasi otto anni dalla morte di Tiziana Cantone è stato archiviato anche il fascicolo di omicidio. L’accusa era stata aperta tra il 2019 e il 2020. La donna venne trovata esanime dalla zia il 13 settembre del 2016 nella tavernetta della sua villa di Mugnano e venne subito classificato come suicidio.

A portare avanti la battaglia è stata la madre, Maria Teresa Giglio, che nel 2016 accusò il caso di istigazione al suicidio, ma poi archiviato anche quest’ultimo.
È stato il gip del Tribunale di Napoli nord Raffaele Coppola ad accogliere le conclusioni investigative del pm Giovanni Corona, che non ha ravvisato elementi in grado di sostenere l’accusa di omicidio volontario.

Tiziana Cantone quindi si è suicidata poiché non sopportava più la pressione psicologica di quei video privati che erano stati diffusi senza la sua autorizzazione. Venne accusato anni prima anche il suo fidanzato Sergio Di Palo, poi assolto, e secondo Tiziana i responsabili della diffusione erano cinque persone che però non sono mai state condannate per mancanza di prove.

La madre chiese nel 2020 la riesumazione del corpo della figlia per indagare sul decesso, convinta che dietro alla morte ci fosse l’omicidio. Ma per la Procura, oggi, la giovane donna si è suicidata.
“Sono molto amareggiata e delusa, provo amarezza per la mancanza di rispetto nei confronti di una ragazza che, nella sua giovane vita, ha subìto tutto il male possibile” ha affermato Maria Teresa Giglio.

Comunque dalla dolorosa esperienza di Tiziana Cantone oggi esistono leggi contro quella che viene chiamata gogna mediatica che prende il nome di “revenge porn”, per tutelare le persone che si vedono travolte dalla pubblicazione non autorizzate di immagini private e contenuti sensibili.

Articoli correlati

Back to top button