Momenti di puro terrore a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, dove dieci colpi di pistola sono stati esplosi in pieno giorno, proprio davanti alla chiesa Madonna di Lourdes, durante i riti del Venerdì Santo. La funzione religiosa è stata bruscamente interrotta e, sebbene non si registrino feriti, la paura è stata enorme tra i tanti fedeli presenti in piazza Capri per la tradizionale Via Crucis.
Donne, anziani e bambini si sono nascosti dietro le auto o si sono rifugiati all’interno della parrocchia per sfuggire ai colpi. Una scena da far west, in un momento simbolico di raccoglimento e spiritualità, che si è trasformato in una fuga collettiva per la vita.
Durissimo il commento del deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, da tempo in prima linea contro la criminalità organizzata partenopea:
“Sfiorata la strage. È un episodio inquietante, che dimostra quanto la malavita sia ormai fuori controllo. Sparare davanti a una chiesa, durante una celebrazione religiosa, significa non avere più alcun freno né rispetto per nulla. Si tratta di una dimostrazione di forza, un modo per marcare il territorio, spesso legato a messaggi in codice tra clan rivali.”
Il deputato ha poi richiamato l’attenzione anche su un episodio analogo avvenuto pochi giorni prima a Pomigliano d’Arco, dove furono esplosi colpi d’arma da fuoco durante una processione, con due persone rimaste ferite.
“Se la criminalità alza il tiro, anche lo Stato deve adeguare le contromisure. Non possiamo più tollerare raid armati tra la gente, in pieno giorno, durante eventi religiosi e pubblici. Chi porta morte e terrore va assicurato alla giustizia con interventi rapidi e decisi.”
L’episodio rilancia con forza il tema della sicurezza nelle periferie urbane, dove troppe volte la criminalità organizzata sfrutta l’assenza di presidi stabili dello Stato per imporre la propria legge. Anche un momento di fede come il Venerdì Santo, a Napoli, può trasformarsi in un campo di battaglia.
L’allerta resta altissima.
