
Le verifiche di stabilità sugli edifici colpiti dal terremoto nei Campi Flegrei procedono senza sosta. Finora sono stati effettuati 182 controlli, ma restano ancora 260 accertamenti da completare nei comuni di Napoli, Bacoli, Bagnoli e Pozzuoli. Le squadre dei Vigili del Fuoco, supportate dai comandi di Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno, sono in azione da oltre 24 ore per garantire la sicurezza delle abitazioni e delle strutture pubbliche.
Nel frattempo, la notte appena trascorsa ha visto molte famiglie dormire in strada, in auto o nei centri di accoglienza allestiti dai comuni. Il ricordo della scossa di magnitudo 4.4 della notte tra il 12 e il 13 marzo è ancora vivo, e tra i residenti aumenta il timore per il futuro. Seppur nella notte non siano state registrate forti scosse – l’evento più significativo è stato un lieve sisma di magnitudo 1 alle 3:52 – la paura resta alta, così come l’attenzione sulle condizioni strutturali degli edifici.
Il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha commentato la situazione in un’intervista a Sky TG24, sottolineando che, nonostante gli sforzi per la prevenzione, non sarà mai possibile garantire una sicurezza totale:
“Le case non saranno mai messe al sicuro al 100%, si può lavorare per mitigare le conseguenze di un’eventuale scossa violenta. Questo lavoro andava fatto vent’anni fa: i rischi di quest’area densamente abitata sono stati sottovalutati per anni”.
Sul fronte scientifico, sebbene la deformazione del suolo continui a un ritmo elevato, gli esperti rassicurano che al momento non ci sono segnali concreti di un’eruzione vulcanica imminente. Tuttavia, la necessità di interventi strutturali e informativi resta prioritaria per affrontare con lucidità il fenomeno del bradisismo, che da mesi sta mettendo a dura prova il territorio e la sua popolazione.