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Truffa al sistema sanitario: 69 arresti a Napoli, falsificati certificati di morte e test DNA

Un'inchiesta dei carabinieri del Nas svela il business illecito del "caro estinto", coinvolgendo dipendenti Asl, agenzie funebri e funzionari comunali. Sequestrati kit DNA e oltre 30mila euro.

L’inchiesta che ha scosso il sistema sanitario di Napoli ha portato all’arresto di 69 persone, accusate di una serie di reati legati a truffe sanitarie e falsificazioni. Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, ha raccontato alcuni dei dettagli più inquietanti dell’inchiesta, spiegando come “venivano falsificate le firme dei parenti” e come “i certificati venivano rilasciati senza nemmeno vedere il cadavere”. La truffa, infatti, riguardava la falsificazione di documenti sanitari e la gestione illegale di certificati di morte.

Nel corso della conferenza stampa, Alessandro Cisternino, comandante del Nas di Napoli, ha aggiunto che alcuni dipendenti dell’Azienda Sanitaria “non lavoravano e si facevano timbrare il cartellino dagli altri”. Ha inoltre rivelato che il kit del DNA dei defunti, che dovrebbe essere custodito in armadi chiusi e sigillati, veniva invece messo nelle mani di imprenditori delle agenzie funebri. La scoperta di questa pratica illecita ha contribuito al proseguimento delle indagini, che hanno messo in luce un vero e proprio mercato parallelo del “caro estinto”.

Secondo le indagini, il costo per il rilascio di un certificato di morte naturale era di circa cinquanta euro, mentre per ottenere un test del DNA in caso di cremazione si arrivava a settanta euro. Tra gli arrestati ci sono anche cinque dirigenti medici che intascavano i soldi delle agenzie funebri, impiegati dell’Asl Napoli 1 Centro, funzionari comunali dell’ufficio di stato civile e circa trenta imprenditori delle pompe funebri. Questi individui, insieme a diversi intermediari, gestivano una fitta rete di corruzione e traffico illecito di certificati.

L’inchiesta, durata due anni, ha documentato oltre 300 episodi di truffa, molti dei quali sono stati registrati in video. Durante le perquisizioni odierne, i carabinieri del Nas hanno sequestrato decine di kit per l’esame del DNA e somme di denaro ancora da quantificare. In totale, sono stati sequestrati oltre 30mila euro come disposto dal gip. L’attività investigativa si è concentrata principalmente nel distretto sanitario del Chiatamone, a Napoli, dove erano già emersi episodi relativi ai falsi invalidi. Durante le indagini sono stati accertati anche numerosi casi di assenteismo da parte di sanitari, che emettevano certificati per il pass disabili dietro pagamento.

Questa inchiesta ha messo in luce un sistema corrotto che, attraverso falsificazioni e truffe, ha danneggiato non solo il sistema sanitario nazionale, ma anche i cittadini che si sono trovati a fronteggiare il business illecito del “caro estinto”.

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