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Antonio Conte, tecnico del Napoli, è intervenuto ai microfoni di DAZN al termine della sconfitta contro il Como, terminata 2-1 a favore dei lombardi. Con questa sconfitta gli azzurri non riescono ad effettuare il controsorpasso ai danni dell’Inter, reduce dalla vittoria ieri contro il Genoa, e pertanto si ritrovano a -1 con lo scontro diretto all’orizzonte. “A me il primo tempo era piaciuto molto, anche perché dopo l’autogol non ci siamo abbattuti ma abbiamo subito ripreso a giocare e fare la partita. Quello su cui c’è da interrogarci è il secondo tempo: siamo entrati con i propositi che sono rimasti nello spogliatoio. Volevamo continuare a fare la partita del primo tempo, quindi essere molto intensi e cercare di vincere la partita, invece nella ripresa è entrata un’altra squadra. Siamo stati remissivi sin dalle palle da dietro, nel primo tempo avevamo scelto invece con oculatezza quando giocarla e quando darla lunga. Ci sono anche degli step che bisogna fare secondo me a livello mentale, c’è bisogno di tempo. Il secondo tempo non è stato di livello come approccio, mentalità, sinceramente penso che non abbiamo fatto bene e questo dispiace. Sono io l’allenatore e devo lavorare sul discorso mentale, però so anche che arrivi fino a un certo punto da questo punto di vista”.
Conte si è poi soffermato sulla sfida contro l’Inter: “È sicuramente una battuta d’arresto che fa male per come è arrivata, perché a livello mentale abbiamo mostrato delle crepe così come nelle ultime tre partite dove ci siamo sempre fatti rimontare. I ragazzi penso che stiano dando veramente il massimo, però c’è bisogno poi di fare un percorso e dare il tempo di crescita, non solo da un punto di vista tecnico-tattico ma anche di mentalità. Poi noi stiamo giocando dall’inizio anno con questa pressione, che fortunatamente ce la siam portata da soli: essere lì in testa alla classifica o comunque essere vicini, non volendo ci ha portato questa pressione fin dall’inizio. Questa cosa non era assolutamente prevista. Adesso dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi, cercando di analizzare perché nella ripresa gli altri hanno mostrato più cattiveria, hanno vinto tutti i duelli, avevano più fame e più voglia. Quando c’è questo c’è poco da fare, ecco”.
Riguardo al cambio di Lukaku, il tecnico ha risposto: “È inutile che mi facciate queste domande sui singoli perché non le trovo giuste e non è giusto che voi le facciate. Si vince e si perde tutti insieme, il primo responsabile sempre sono io. Lukaku è un tassello di un ingranaggio. Quello che ho detto anche in passato, perché ogni tanto ci si dimentica, è non tirare troppo la corda altrimenti si rischia di rompere i giri del motore. Io so che noi stiamo facendo qualcosa di incredibile, poi dobbiamo fare attenzione e gestire le situazioni. Ma so anche che determinate situazioni, lavorandoci giorno per giorno, non basta neanche. Puoi lavorarci quanto vuoi e può essere che non cambia comunque”.