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In caso di eruzione ai Campi Flegrei, la popolazione verrà evacuata seguendo un piano di emergenza. Dopo essere stati condotti nelle aree di attesa dalla Protezione Civile della Regione Campania, i cittadini saranno trasferiti nelle aree di incontro, da cui partiranno per raggiungere un’altra regione italiana (stabilita in base al proprio quartiere).
- Abruzzo-Molise, Monte di Procida
- Basilicata-Calabria, Bagnoli
- Bolzano-Trento, Giugliano in Campania in parte
- Emilia Romagna, Soccavo
- Friuli Venezia Giulia, Chiaiano in parte
- Lazio, Fuorigrotta
- Liguria, Marano di Napoli in parte
- In Lombardia, Pozzuoli
- Marche Umbria, Bacoli
- Piemonte Valle d’Aosta, Vomero in parte
- Puglia, Pianura
- Sicilia, San Ferdinando in parte, Chiaia
- Sardegna, Posillipo
- Toscana, Quarto
- Veneto, Arenella in parte
Le aree di rischio: zona rossa e zona gialla
Zona rossa: comprende i territori più esposti a flussi piroclastici, estremamente pericolosi per la popolazione. In caso di “allarme”, l’evacuazione preventiva è l’unica misura di sicurezza. Qui vivono circa 500mila abitanti.
Zona gialla: rischia un’elevata ricaduta di ceneri vulcaniche, con possibili evacuazioni temporanee in caso di edifici vulnerabili o difficilmente accessibili. In quest’area risiedono oltre 800mila persone.
Come avverrà l’evacuazione
Aree di attesa: punti di raccolta stabiliti nei Piani comunali di protezione civile, da cui partiranno i pullman della Regione Campania per portare i cittadini nelle aree di incontro.
Aree di incontro: sei zone al di fuori della zona rossa, da cui partiranno i mezzi di trasporto (pullman, treni, navi) per le regioni assegnate.
L’evacuazione sarà gestita in maniera ordinata, garantendo assistenza alla popolazione per tutto il periodo dell’emergenza.