Andrea Guarino, Paolo Riccardo e Antonio Poziello tornano in libertà. Gli ex consiglieri e l’ex sindaco di Giugliano erano stati arrestati con un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta che aveva portato alla luce presunti intrecci tra camorra e politica locale.
L’indagine, basata su intercettazioni telefoniche e altri riscontri investigativi, ipotizzava una rete di corruzione all’interno del Comune di Giugliano. Secondo l’accusa, i tre politici avrebbero avuto contatti con esponenti della criminalità organizzata per favorire interessi illeciti nella gestione della cosa pubblica. Le contestazioni della Procura avevano portato il GIP a disporre la custodia cautelare, ma il Tribunale del Riesame, riesaminando il quadro accusatorio, ha annullato il provvedimento, ritenendo insussistenti i presupposti per la detenzione.
A difendere Andrea Guarino e Paolo Liccardo è stato l’avvocato Michele Giametta, mentre Antonio Poziello è stato assistito dal legale Paolo De Angelis. Entrambi gli studi hanno presentato ricorso al Riesame, contestando la misura restrittiva e sostenendo l’assenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari. Inoltre, su Paolo Liccardo pendeva un’altra richiesta di custodia ai domiciliari per la vicenda Antares, legata a presunte irregolarità amministrative e appalti sospetti. Anche questa misura è stata annullata dalla Corte di Cassazione il 13 febbraio scorso, facendo cadere le accuse più gravi nei suoi confronti.
La scarcerazione, tuttavia, non segna la fine dell’inchiesta. La Procura potrà decidere se avanzare una richiesta di rinvio a giudizio o se emergeranno elementi a favore degli indagati. Nel frattempo, la vicenda continua a far discutere, con possibili ripercussioni sugli equilibri politici locali.
