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La situazione ai Campi Flegrei resta in costante controllo e il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, ha voluto spiegare alcune questioni per fare chiarezza, affermando: “La sismicità nel mese di gennaio nei Campi Flegrei è stata in linea con i mesi precedenti. La distribuzione dei terremoti – prosegue Di Vito – resta sempre prevalentemente confinata all’area di Solfatara, Pisciarelli a ovest di Agnano”.
Per quanto riguarda le scosse verificatesi a gennaio, prosegue: “Per alcuni eventi sismici la profondità è bassa ma solo per l’area del monte Olibano e Accademia. Si tratta in generale di magnitudo medie che si sono verificate, con 319 scosse totali, di cui 37 registrate nel corso di 4 sciami sismici. Mentre – spiega Di Vito – sono 236 i sisma ipocentrati, quindi, il resto si tratta di terremoti talmente di energia piccola che sono stati registrati solo da poche stazioni e per questo motivo non è stato nemmeno possibile localizzarli. Resta da dire che il 90% delle scosse è a magnitudo molto bassa e anche negativa”.
Infine il direttore dell’Osservatorio Vesuviano parla degli effetti del bradisismo: “Dopo la crisi bradisismica del 1982-1984 il suolo è andato in subsidenza. Dopo tale fenomeno di abbassamento, dal 2005 il bradisismo ha recuperato tutto il sollevamento precedente e attualmente siamo tra i 30 e i 35 centimetri oltre il sollevamento massimo del 1984”.