Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, ha deciso di non partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Napoli, durante la quale era presente anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. In un’intervista su Rai Tre, Gratteri ha spiegato la sua scelta, dichiarando che non riteneva utile la sua presenza, poiché non c’è stato, nei mesi e anni precedenti, alcun confronto pratico, tecnico e giuridico sulla riforma della giustizia. “Andare lì a sentire lo stesso discorso, fatto ieri o in televisione, non ne vale la pena“, ha sottolineato.
Il procuratore ha anche ribadito il suo sostegno alla legittimità delle manifestazioni di protesta, come quelle portate avanti dall’Anm, ma ha insistito sulla necessità che la politica dimostri una reale volontà di dialogo e confronto. “Se questo non c’è, non parlo di scontro. Noi stiamo lavorando serenamente con gli strumenti che ci vengono dati“, ha aggiunto.
In merito alla proposta di separazione delle carriere tra i magistrati, Gratteri ha sollevato dubbi, evidenziando che, in realtà, la separazione esiste già. Ha ricordato che ogni anno vengono pubblicati pochi posti disponibili per passare da giudice a pubblico ministero e viceversa, e ha chiesto: “Qual è l’esigenza di cambiare la Costituzione per meno del 2% dei magistrati che ogni anno cambiano funzione?“. Il procuratore ha definito sproporzionato il lavoro che le Camere dovrebbero affrontare per una modifica così piccola, sollevando interrogativi sulla reale necessità della riforma.