Stop alla cementificazione nei Campi Flegrei.
Incursione di Goletta verde al largo della costa flegrea per dire basta al consumo di suolo e invitare il governo ad intervenire seriamente per garantire sicurezza e sviluppo sostenibile.
“Saranno i cittadini a pagare un prezzo altissimo se le istituzioni continuano a far costruire senza una reale pianificazione urbanistica” ha dichiarato Stefania Di Vito, la portavoce di Legambiente. Parole che arrivano dopo la pubblicazione del nuovo report intitolato “Rischio vulcanico e bradisismo nei Campi Flegrei. Sicurezza, innovazione, e partecipazione per il futuro sostenibile del territorio” dove ci sono dati sul consumo di suolo, sull’insediamento abitativo e la qualità degli edifici , insieme ad un’analisi storica per tutta l’area, in particolare per i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Giugliano e Quarto.
Per l’associazione ambientalista l’attuale emergenza è iniziata nel 2005 e si è aggravata nel tempo, soprattutto negli ultimi due anni. Pertanto è necessario prendere provvedimenti in maniera rapida e concreta. Per questo motivo Legambiente ha sintetizzato delle proposte che vanno dalla riqualificazione del patrimonio pubblico e privato, alla trasparenza dei dati e delle procedure, al monitoraggio delle azioni istituzionali fino all’allargamento del Parco dei Campi Flegrei e del suo riconoscimento come Geoparco Globale dell’Unesco.
Infine andrebbe superato il trattamento discriminante riservato ai tre vulcani Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia che, “sebbene risultino paritariamente ‘quiescenti ma ancora attivi’ – ha sottolineato Anna Savarese, del direttivo Legambiente Campania -, non hanno ricevuto le dovute attenzioni in materia di perimetrazione, del piano di emergenza e del blocco dell’incremento del carico insediativo”.