Cronaca

UCCISA IN KAYAK, INDAGATO: MI ASSUMO RESPONSABILITÀ

“Mi assumo ogni responsabilità”: sono le parole dell’avvocato iscritto nel registro degli indagati in seguito all’incidente avvenuto nei giorni scorsi tra un panfilo e un piccolo kayak a bordo del quale vi erano un 33enne e la sua amica, deceduta dopo la collisione. “Uno dei miei amici ha visto a poppa un ragazzo sbracciarsi e siamo tornati indietro per soccorrerlo. Più di questo non potevamo fare”, ha detto il legale di fronte agli inquirenti. A bordo dello yacht erano presenti 6 le persone, le quali sono tutt’ora a disposizione degli investigatori come persone informate sui fatti. Di contro le dichiarazioni della famiglia della giovane. “Non abbiamo parole per quanto accaduto, ci sentiamo vuoti e totalmente impotenti. Al momento non vogliamo puntare il dito contro nessuno e confidiamo nella magistratura”. Non è ancora chiaro infatti se la barca incriminata sia stato quella del penalista oppure un’altra. All’ora del tragico evento erano in circolazione altri due natanti simili, come confermato dalla Capitaneria di porto. Per questa ragione le indagini proseguiranno nelle prossime settimane e verranno acquisiste anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza di Villa Rosbery, una delle dimore del Presidente della repubblica. Ancora in corso infine le perizie tecniche sui mezzi incriminati che consentiranno di far luce sull’accaduto.

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