Nuovo sequestro nei confronti dei fratelli Pellini, i tre imprenditori operanti in diversi settori, tra cui la gestione dei rifiuti urbani e industriali. Il provvedimento, emesso dal tribunale, consiste nel sequestro di 200 milioni di euro e riprende una precedente confisca annullata per motivi formali dalla Cassazione. Le fiamme gialle hanno infatti riscontrato diverse anomalie tra il possedimento dei beni e quanto dichiarato ufficialmente al fisco. Per questa ragione le indagini hanno fatto accertare che molti di questi averi fossero di natura illecita. L’esproprio ha riguardato 8 società, 72 autoveicoli, 75 conti finanziari, 224 immobili, 75 terreni, 3 imbarcazioni e 2 elicotteri. Non si è trattato di una circostanza nuova per i fratelli Pellini che già avevano subito confische nel 2017 e nel 2019. Provvedimenti confermati nel 2023 anche dal tribunale di secondo grado. Tuttavia, nel corso di quest’anno, la Suprema Corte aveva annullato tale decisione, ordinando la restituzione dei patrimoni, ma la Direzione Distrettuale Antimafia ha riesaminato il caso fino a giungere alla conclusione odierna che ha determinato nuovi sigilli.
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